Come leggere le analisi per sottogruppi nei trial cardiovascolari?

Christian Basile, Aldo Pietro Maggioni

RIASSUNTO: I trial clinici forniscono le migliori evidenze sull’efficacia di un trattamento, ma valutano questa efficacia nella popolazione generale dello studio, come se l’effetto del trattamento randomizzato fosse identico in tutti i possibili sottogruppi di pazienti (giovani, anziani, maschi, femmine, ecc.). Le analisi per sottogruppi sono importanti per valutare la presenza di un’eventuale diversità dell’effetto del trattamento in relazione a specifiche caratteristiche della popolazione o se ci sono domande pratiche su chi trattare e quando, o se ci sono dubbi sul beneficio/rischio di una terapia in una sottopopolazione specifica. Le analisi dovrebbero essere definite a priori, biologicamente plausibili e limitate a poche domande clinicamente importanti. Le analisi per sottogruppi hanno maggiore rilevanza nel contesto di studi che hanno dimostrato una differenza significativa complessiva tra i trattamenti. In caso di studi neutri o negativi, eventuali analisi significative tra sottogruppi dovrebbero essere considerate come essenzialmente esplorative. Le analisi per sottogruppi condotte a posteriori dovrebbero essere trattate con molta cautela e considerate tanto più credibili quanto più i risultati sono consistenti con altri studi. Se, pianificando un trial, si prevedesse un’importante eterogeneità in specifici sottogruppi, questi dovrebbero avere il sufficiente potere statistico per rilevare questa differenza di effetto. In questa rassegna proponiamo una visione critica per l’interpretazione delle analisi per sottogruppi nei trial cardiovascolari.