MANUALE DI TERAPIA CARDIOVASCOLARE
a cura di Stefano Savonitto
Quarta edizione. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2015.


Il Manuale di Terapia Cardiovascolare, giunto alla sua quarta edizione, è divenuto ormai un riferimento classico non solo per il cardiologo clinico, ma anche per l’internista che si deve confrontare con problematiche cardiologiche nella sua pratica quotidiana. Diviso in sette parti, affronta tutti gli aspetti delle patologie cardiache. È articolato in modo simile a quello delle precedenti edizioni, ma alcuni capitoli sono stati aggiornati o completamente riscritti. Gli autori hanno fatto un enorme e proficuo lavoro e debbono essere congratulati per la realizzazione di questo ambizioso progetto. Conosco da anni Stefano Savonitto e ne ho sempre apprezzato il suo operare intelligente e tenace unito alle doti di medico colto e di grande umanità, conscio del fatto che bisogna diffondere il sapere, non rinchiuderlo nell’ambito di un ospedale di élite. In tal senso Savonitto si pone nel solco della grande tradizione cardiologica del Niguarda, ospedale che pure egli ha lasciato da alcuni anni per dirigere la Cardiologia di Reggio Emilia prima e più recentemente di Lecco. Il Corso annuale, gestito dai colleghi del Niguarda, rappresenta ormai da molto tempo un appuntamento molto seguito dalla comunità degli specialisti italiani, una opportunità quasi unica a livello nazionale di aggiornamento su tutti gli argomenti della patologia cardiaca.
Rispetto alla precedente edizione del 2010, quella attuale non ha modificato la struttura della parte dedicata alla Cardiopatia Ischemica (anche se alcuni contributi come quello relativo alla rivascolarizzazione coronarica percutanea appaiono molto rinnovati) mentre il capitolo dell’Insufficienza Cardiaca si arricchisce di approfondimenti sui trattamenti sostitutivi renali e sul ruolo della riabilitazione fisica e delle cure palliative. Un nuovo testo dedicato all’inquadramento diagnostico della sincope è stato inserito nella sezione dedicata all’Elettrofisiologia. Ma è soprattutto la trattazione delle Malattie Cardiovascolari di Interesse Internistico che si è avvalsa in questa ultima edizione di interventi “esterni” di notevole qualità. Anche le restanti sezioni sono tuttavia ben scritte, avendo un obiettivo fortemente pratico, con approfondimenti sulle più rilevanti novità e sugli aspetti dibattuti nella recente letteratura internazionale.
Quale modesto suggerimento finale, consiglierei per le future edizioni, che sicuramente non mancheranno, di rivolgere l’attenzione ad una maggiore armonizzazione dei vari contributi soprattutto nella loro presentazione “quantitativa” (anche per quanto riguarda le bibliografie, essenziali in alcuni capitoli e molto estese in altri) arricchendo i testi di figure (un po’ carenti soprattutto nella parte dedicata all’Elettrofisiologia dove i tracciati elettrocardiografici di superficie o intracavitari sono pressoché assenti) e di “key points” riassuntivi che possano facilitare la lettura permettendo di memorizzare i concetti essenziali.
Il Manuale di Terapia Cardiovascolare è da anni sulla scrivania del mio studio per rapide consultazioni e anche questa edizione continuerà ad esservi.

Stefano De Servi
Unità Coronarica
IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia