Alterazioni cardiologiche in pazienti affetti da lupus: il ruolo degli anticorpi antifosfolipidi

Manuel Monti, Francesco Borgognoni, Loredana Pastacci, Giovanni Maria Vincentelli

RIASSUNTO: Razionale. Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una connettivite con aspetti clinici variegati ed è caratterizzata dalla presenza di autoanticorpi potenzialmente diretti contro ogni organo o apparato. Le alterazioni cardiache sono frequenti nei pazienti affetti da LES e la copresenza degli anticorpi antifosfolipidi (aPL), anticorpi capaci di causare trombosi arteriosa in qualsiasi distretto vascolare, è considerata un possibile fattore di rischio di danni cardiaci nei pazienti con LES. Scopo del presente lavoro è quello di correlare, nei pazienti affetti da LES, le principali alterazioni cardiache, rilevabili all’ecocardiogramma transtoracico, e il pattern autoanticorpale tipico della malattia.
Materiali e metodi. Il nostro studio ha incluso 76 pazienti: 38 pazienti con LES e 38 controlli, comparabili per sesso, età e fattori di rischio per malattie cardiovascolari. Abbiamo eseguito un pannello di autoanticorpi per valutare la prevalenza di vari autoanticorpi nel corso del LES (anticorpi antinucleo [ANA], anticorpi anti-DNA nativo [dsDNA], antigeni nucleari estraibili [ENA], aPL). Nello studio sono stati testati la determinazione degli isotopi IgG e IgM per gli aPL (anti-cardiolipina, anti-fosfatidilinositolo [aPI], anti-fosfatidilserina, anti-acido fosfatidico [aPA], anti-β2-glicoproteina I). L’ecocardiografia è stata eseguita in tutti i pazienti.
Risultati. Nei pazienti affetti da LES, il 94.7% è risultato positivo agli ANA (rischio relativo 20; intervallo di confidenza 95% 4.9-340; p<0.0001) mentre il 60.5% è risultato positivo agli aPL (aPL-positivi). Nei pazienti affetti da LES è stata evidenziata la presenza di alterazioni valvolari con una correlazione statisticamente significativa con l’insufficienza mitralica ed aortica (rispettivamente p=0.01 e p=0.02). Tra gli aPL-positivi, il 68% dei pazienti (17/25) aveva almeno un’alterazione ecocardiografica emodinamicamente significativa, contro 3/13 (23%) degli aPL-negativi con una correlazione statisticamente significativa (rischio relativo 2; intervallo di confidenza 95% 1.0-29.8; p=0.01). Sempre tra i pazienti aPL-positivi, è stata evidenziata una correlazione statisticamente significativa tra insufficienza mitralica e positività agli aPI-IgG (p=0.01) e, per le alterazioni non valvolari, una correlazione sia tra la dilatazione dell’atrio sinistro e la positività per gli aPI-IgG (p=0.01) e tra l’ipertrofia del ventricolo sinistro e la positività per gli aPA-IgG (p=0.03).
Conclusioni. Il presente studio conferma che il LES è un importante fattore di rischio per alterazioni cardiache, in particolare per lesioni a livello valvolare. Inoltre la presenza di aPL in pazienti con LES è associata in maniera significativa a un aumentato rischio di malattia cardiaca e alcune specifiche alterazioni cardiache sono correlate alla positività di alcune sottoclassi di aPL.