La sindrome delle apnee ostruttive notturne (OSA) è caratterizzata da reiterate ostruzioni complete o parziali delle vie aeree superiori durante il sonno. L’OSA tende ad associarsi alle componenti della sindrome metabolica e condivide con quest’ultima un terreno comune di alterazioni metaboliche. Recenti studi hanno mostrato che i pazienti con OSA hanno una prevalenza da 6 a 9 volte superiore di sindrome metabolica rispetto ai controlli. Le ipossiemie intermittenti e la frammentazione del sonno prodotte dall’OSA sono in grado di innescare meccanismi intermedi (stress ossidativo, alterazioni neuroumorali, infiammazione) che conducono alle componenti della sindrome metabolica. È stato ipotizzato che l’OSA possa costituire un nuovo fattore di rischio all’interno della sindrome metabolica e quindi contribuire ad un incrementato rischio cardiovascolare. Numerosi studi riportano che il trattamento con la pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) è in grado di far regredire le alterazioni fisiopatologiche dell’OSA, aumentando l’insulino-sensibilità e riducendo i valori pressori. Recenti evidenze indicano che negli individui con OSA il trattamento con CPAP riduce il rischio di eventi e di mortalità cardiovascolari. Una parte dei soggetti con sindrome metabolica può essere affetta da OSA non diagnosticato: in questo gruppo di pazienti la CPAP potrebbe ridurre significativamente il rischio cardiovascolare.