Nelle ultime decadi l’oucome dei pazienti sottoposti a chirurgia dell’aorta toracica è nettamente migliorato. Ciononostante, la chirurgia dell’aorta toracica e, in particolare, dell’arco aortico è ancora associata a una mortalità e morbilità significativamente elevate a causa di complicanze neurologiche derivanti dall’interruzione della circolazione cerebrale. I danni cerebrovascolari nella chirurgia dell’aorta toracica possono essere provocati da un’inadeguata protezione cerebrale, dall’embolia cerebrale e, in caso di dissezione aortica acuta di tipo A, da malperfusione cerebrale. L’outcome neurologico di questi pazienti dipende dalla qualità della protezione del sistema nervoso centrale durante il periodo critico di interruzione della circolazione cerebrale. Varie tecniche sono state proposte per la protezione cerebrale dal danno ischemico, come l’arresto di circolo in ipotermia profonda, la perfusione cerebrale retrograda e la perfusione cerebrale selettiva anterograda. Questa rassegna prende in esame queste tre tecniche e le strategie di protezione cerebrale evidenziandone i relativi vantaggi e limiti.