La disponibilità di tecnologie per la gestione a distanza delle informazioni a costi relativamente contenuti potrebbe semplificare la complessità dell’intervento integrato nello scompenso cardiaco. Poter attivare il monitoraggio telematico domiciliare per malati più complessi apre nuove prospettive di deospedalizzazione in sicurezza per pazienti cronicamente gravi e di monitorizzazione intensiva domiciliare per i malati instabili con grandi vantaggi potenziali per qualità di vita dei pazienti e contenimento dei costi. Revisioni sistematiche e metanalisi sulla gestione in telemedicina di questi pazienti documentano una riduzione del 30-35% della mortalità e del 15-20% delle ospedalizzazioni. Criticità fondamentali sono la presenza di strutture e operatori formati alla gestione dell’intervento utilizzando lo strumento tecnologico, la selezione del paziente che ne trae maggior beneficio, la sostenibilità economica attraverso un adeguato rimborso per le prestazioni a distanza.
L’indicazione principale alla telesorveglianza è il rischio elevato di instabilizzazione emodinamica a breve termine, ma questo criterio deve associarsi a considerazioni di tipo psico-sociale e assistenziale. Prospettive per una gestione personalizzata si aprono poi con i dispositivi impiantabili in grado di misurare e registrare alcuni parametri emodinamici, anche se sulla base delle evidenze oggi disponibili è prematuro dare certezze su attendibilità, efficacia, sostenibilità economica e sulle modifiche gestionali che potrebbero derivare dal loro uso.