Numerosi studi hanno dimostrato l’utilità del dosaggio del peptide natriuretico di tipo B (BNP) nei pazienti con dispnea acuta per la diagnosi di scompenso cardiaco. Il BNP è associato non solo alla presenza ma anche al grado di severità di scompenso cardiaco, in quanto i suoi valori aumentano in maniera proporzionale alla classe funzionale NYHA ed alla severità della prognosi. Oltre a ben correlare con gli indici ecocardiografici di disfunzione sistolica del ventricolo sinistro e del ventricolo destro, il dosaggio del BNP ha mostrato un potere predittivo ancora migliore nei confronti della disfunzione diastolica e del grado delle pressioni di riempimento del ventricolo sinistro. Esistono, tuttavia, talune condizioni cliniche tra cui l’obesità, l’insufficienza renale e l’anemia, in cui il solo dosaggio del BNP può risultare non interpretabile. In questi casi l’ecocardiografia riesce ad identificare con una migliore accuratezza i pazienti con scompenso cardiaco. La costruzione di algoritmi che tengano in considerazione da una parte i parametri clinici ed ecocardiografici, dall’altra la misurazione del BNP è già operativa nelle linee guida della Società Europea di Cardiologia sullo scompenso cardiaco a frazione di eiezione normale e potrà condurre in futuro ad un’identificazione precoce e più accurata dei pazienti con scompenso cardiaco ed al riconoscimento dei soggetti a prognosi peggiore.