Razionale. È stato avviato nel 2005 in Friuli Venezia Giulia il Progetto CardioRESET (rischio Cardiovascolare REgionale: Sorveglianza Epidemiologica Territoriale) per valutare la fattibilità di una raccolta standardizzata e di qualità dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione adulta con costi contenuti.
Materiali e metodi. Sono stati individuati 44 medici di medicina generale, dotati di computer, e distribuiti proporzionalmente alla popolazione delle tre Aree Vaste Sanitarie della regione. È stato eseguito un campionamento casuale di 2701 soggetti (1336 uomini e 1365 donne) di età 35-74 anni, rappresentativo della popolazione regionale in questa fascia di età, stratificato in base al sesso, alle classi di età e alla numerosità della popolazione. Gli assistiti così identificati sono stati chiamati e sottoposti dal proprio medico ad una serie di indagini standardizzate secondo la metodologia dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare. Tutti i dati sono stati computerizzati dai ricercatori su un programma ad hoc.
Risultati. La partecipazione all’indagine è risultata molto elevata (85.4%) e tutte le variabili sono disponibili almeno nel 60% dei soggetti randomizzati. Vengono riportati e discussi i valori medi dei fattori di rischio, la prevalenza delle condizioni a rischio, lo stato del controllo e il loro confronto con l’area Nord-Est dell’Osservatorio. Il confronto tra i dati raccolti in CardioRESET e nella macroarea Nord-Est dell’Osservatorio evidenzia, a distanza di 5 anni, una sostanziale similarità dei fattori di rischio e del loro stato di controllo, eccetto che per la colesterolemia LDL che risulta significativamente più elevata nei due sessi in Friuli Venezia Giulia.
Conclusioni. L’esperienza CardioRESET ha dimostrato che è possibile costruire una rete integrata e standardizzata di medici di medicina generale per la sorveglianza dei fattori di rischio cardiovascolare e che l’iniziativa è ben accettata dagli assistiti; il maggior problema riscontrato riguarda l’incompletezza dei dati dovuta al fatto che le rilevazioni dovevano essere eseguite in accessi successivi, anche se programmati.