In questo numero




processo ai grandi trial

Lo studio CREST: la rivincita dello stent nella battaglia per il trattamento della stenosi carotidea!
Il trial che questo mese proponiamo all’attenzione dei lettori del Giornale è lo studio CREST. Questo studio ha confrontato lo stenting rispetto alla chirurgia tradizionale per il trattamento delle stenosi carotidee (sintomatiche ed asintomatiche). Sicuramente si tratta di un argomento di grande rilevanza per la pratica clinica del cardiologo, sempre più coinvolto nella gestione del paziente con aterosclerosi polidistrettuale. Lo studio CREST ha dimostrato una sostanziale equivalenza dei due tipi di approccio terapeutico per la stenosi carotidea. Questo dato ha riproposto con forza l’utilizzo dello stenting carotideo per questo tipo di pazienti. Ovviamente questa è una visione molto semplicistica dei risultati dello studio, che vengono invece commentati in dettaglio dal noto chirurgo vascolare Piergiorgio Cao e dall’esperto cardiologo interventista Fausto Castriota. Nel gioco delle parti, per non banalizzare le argomentazioni ed andando controcorrente, Piergiorgio Cao ha svolto il ruolo di sostenitore dello studio sottolineandone gli aspetti positivi e i dati favorevoli, mentre Fausto Castriota ne ha evidenziato in maniera obiettiva i limiti e le debolezze. Ci auguriamo che con questo “Processo” i lettori potranno arricchire le loro conoscenze riguardo al trattamento del paziente con stenosi carotidea. •




editoriali
informalmente
linee guida

Le linee guida ESC sulla rivascolarizzazione miocardica: abituiamoci a cambiare modo di lavorare ...
Il Comitato Editoriale del Giornale ha ritenuto opportuno dedicare quasi un intero fascicolo ad un avvenimento importante per la comunità scientifica cardiologica: la recente pubblicazione delle linee guida sulla rivascolarizzazione miocardica della Società Europea di Cardiologia. Per la prima volta nella stesura di un documento di linee guida in ambito cardiologico è stata coinvolta l’Associazione Europea di Chirurgia Cardiotoracica, che ha fatto sentire con forza il proprio punto di vista nelle raccomandazioni suggerite. Inoltre, in maniera molto costruttiva, è nata la proposta della formazione di un Team Multidisciplinare ( Heart Team) al fine di prendere collegialmente le decisioni più opportune per il singolo paziente. Ovviamente, l’applicazione di questi metodi operativi comporta una rivoluzione del nostro agire quotidiano. Queste linee guida, fin dalla loro presentazione nel settembre 2010, sono state molto criticate, e in quest’ottica la traduzione italiana del documento è accompagnata da tre editoriali che rappresentano il punto di vista di tre potenziali componenti del Team Multidisciplinare: un cardiologo clinico ( Giovanni Melandri), un cardiochirurgo (Ettore Vitali) ed un cardiologo interventista (Ciro Indolfi). I contributi di questi colleghi ci aiutano ad analizzare i punti di forza ed i limiti delle nuove linee guida sulla rivascolarizzazione miocardica. Infine, per la rubrica “Informalmente”, Giuseppe Steffenino e Luigi La Vecchia ci pongono un ulteriore quesito: siamo pronti ad applicare le linee guida medesime? Il cardiologo interventista è disposto a ridimensionare il proprio ruolo nel trattamento dei pazienti con cardiopatia ischemica? Siamo portati a lavorare in gruppo? Abbiamo la preparazione e l’attitudine per potere confrontarci con il paziente come gruppo di professionisti? Riteniamo che gli approfondimenti forniti permetteranno ai lettori che quotidianamente devono eseguire scelte diagnostico-terapeutiche di meglio applicare le attuali linee guida. •