La crioablazione è una nuova metodica per il trattamento delle tachicardie. La crioenergia crea una lesione permanente, piccola ed omogenea per necrosi cellulare da congelamento. L’innovazione che tale sistema di ablazione ha portato è la possibilità di ricercare il sito di ablazione più idoneo attraverso la produzione di una paralisi elettrica transitoria del tessuto cardiaco a contatto con la punta del catetere crioablatore (criomappaggio). Ciò permette di valutare sia gli effetti benefici, sia gli eventuali effetti non desiderati; nel caso del verificarsi di questi ultimi, è possibile sospendere l’erogazione prima che si determini un danno permanente. Inoltre, grazie alla stabilità della punta del catetere che aderisce al miocardio, è possibile valutare l’inducibilità dell'aritmia attraverso stimolazioni atriali programmate senza microdislocazioni del catetere. Negli ultimi 3 anni la percentuale di successo della crioablazione in pazienti di età pediatrica è andata progressivamente aumentando e la ricerca di nuovi protocolli di crioablazione, come il consolidamento della prima lesione efficace, ha ridotto significativamente la percentuale di recidive.
Nessuna casistica ha poi riportato casi di blocco atrioventricolare permanente né in fase acuta né tardivamente, né altre complicanze maggiori. La crioablazione è, quindi, una metodica sicura ed efficace e, grazie alle sue caratteristiche, appare particolarmente indicata per il trattamento delle tachicardie sopraventricolari con circuito di rientro localizzato vicino alla giunzione atrioventricolare nella popolazione pediatrica.