L’aterosclerosi è una malattia sistemica la cui lesione fondamentale è costituita dalla placca ateromasica. Numerosi studi hanno dimostrato come in presenza di fattori di rischio, quali ad esempio l’ipertensione arteriosa e l’iperlipidemia, le lesioni aterosclerostiche progrediscano nel tempo. Nell’ultimo decennio si sono succeduti numerosi trial clinici con farmaci sia antipertensivi che ipolipemizzanti. Questi trial hanno dimostrato come sia possibile arrestare la progressione e anche far regredire l’aterosclerosi. In particolare per gli studi con ipolipemizzanti i risultati migliori si sono avuti con la riduzione drastica dei livelli di LDL ottenuta con le statine, specie quando si associava ad un aumento della colesterolemia HDL. Il trattamento dell’ipertensione dava migliori risultati sull’endpoint placca aterosclerotica quando venivano utilizzati antipertensivi delle classi degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, dei sartani o dei calcioantagonisti. Alcuni studi sono stati condotti sia con farmaci antipertensivi che con ipolipemizzanti ottenendo un miglior controllo della progressione delle lesioni e una loro parziale regressione.
Appare comunque che il miglior risultato si ottenga con la combinazione di un’azione incisiva sul profilo lipidico associato a un controllo mirato della pressione arteriosa.