Le recenti evidenze hanno progressivamente dimostrato come le statine non siano soltanto farmaci utili per il trattamento della colesterolemia, ma viceversa siano assolutamente delle molecole da utilizzare nella fase acuta delle sindromi coronariche acute, al pari di altri presidi terapeutici. Su un piano percentuale circa il 44% della riduzione del numero di morti è legato al controllo dei fattori di rischio coronarico e tra questi l’effetto più rilevante si è avuto con la riduzione del colesterolo plasmatico (circa il 24% di riduzione delle morti totali), che rappresenta in assoluto l’intervento terapeutico più efficace. L’evidenza dell’efficacia delle statine si è manifestata già a poche settimane di distanza dall’evento acuto. Per tale ragione l’utilizzo delle statine nelle sindromi coronariche acute è attualmente raccomandato in classe IB per l’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST. Dai dati emersi dagli ultimi trial è giustificato il trattamento con statine nell’infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST da iniziare molto precocemente (classe IA).