Razionale. La pratica del teleconsulto in medicina è avviata senza particolari difficoltà, quando sia possibile utilizzare media leggeri, di acquisizione semplice e standardizzata. In ecocardiografia esistono delle difficoltà legate alla pesantezza dei media e alla mancanza di una standardizzazione nella loro acquisizione. Lo scopo di questa esperienza è stato di verificare se fosse possibile collegare in teleconsulto due laboratori utilizzando il cavo telefonico standard.
Materiali e metodi. L’hardware comprendeva un ecocardiografo, un personal computer, una scheda di acquisizione video e una di rete, una webcam USB e un router. Per la trasmissione è stata utilizzata la linea HDSL. Il software di base comprende Windows XP e Netmeeting. Nella fase di interazione live tra i centri è stato utilizzato lo streaming video ottenuto comprimendo le clip con il codec MPEG4 e inviandole con il software di streaming residente sul PC. Per gli aspetti formali è stato impiegato lo standard DICOM. Il sistema è stato verificato con una dimostrazione al Congresso Nazionale di Ecografia Cardiovascolare del 2005.
Risultati. Nel giudizio espresso dagli attori della teleconferenza la dimostrazione è risultata soddisfacente. Tra i partecipanti in sala hanno risposto al questionario 21 persone: in 12 casi (57%) è stata rilevata una differenza tra streaming video e DICOM che non è stata rilevata in 7 casi (33%). Tutti hanno espresso un giudizio favorevole sul metodo, anche se, in 15 casi (71%), il parere è stato di una fattibilità con difficoltà. In 18 casi (86%) è stata espressa la possibilità di utilizzo concreto della tecnologia presentata. I costi complessivi sono stati di 145 000 €. La realizzabilità pratica e la convenienza economica di tale modalità di teleconsulto rimangono da dimostrare.
Conclusioni. La nostra esperienza suggerisce che è teoricamente possibile realizzare un teleconsulto in ecocardiografia, utilizzando un normale cavo telefonico in HDSL.