La ripolarizzazione atriale (onda Ta) è nota da molti anni: ha una direzione opposta e una durata maggiore rispetto all’onda P, un’ampiezza fra 100 e 200 microV; solitamente non è evidenziabile perché coincide temporalmente con il complesso QRS. In alcune condizioni può estendersi fino al tratto ST e quindi indurre delle alterazioni morfologiche in grado di simulare la presenza di ischemia miocardica. Tale fenomeno può essere responsabile quindi di false positività al test ergometrico.
In caso di comparsa, durante test da sforzo, di un sottoslivellamento del tratto ST (ascendente od orizzontale), l’influenza dell’onda Ta può essere individuata da una durata del tempo di esercizio > 6 min in assenza di dolore toracico; una frequenza cardiaca massima > 125 b/min; un aumentato voltaggio delle onde P con associazione di un tratto PR discendente; la regressione del sottoslivellamento del tratto ST entro il primo minuto di recupero.
Nella casistica presentata, tali criteri consentivano di ipotizzare un collegamento fra Ta e sottoslivellamento del tratto ST nel 5.6% di 144 soggetti consecutivi e non selezionati, con normale elettrocardiogramma a riposo, sottoposti a test ergometrico.