Razionale. Lo scopo dello studio è stato di valutare i risultati e le complicanze dell’ablazione transcatetere nei pazienti con tachicardia ventricolare (TV) di differenti eziologie.
Materiali e metodi. Sono state considerate le recidive di tachicardia, le conseguenti ulteriori terapie (altre procedure ablative, farmaci e impianto di defibrillatore) e i successivi eventi clinici in 60 pazienti consecutivi sottoposti ad ablazione transcatetere di TV con e senza cardiopatia organica, nel periodo di tempo compreso dal gennaio 2000 al dicembre 2004.
Risultati. Durante un periodo mediano di follow-up di 20 mesi (range interquartile 13-36 mesi), la tachicardia è recidivata dopo la prima procedura ablativa in 27 pazienti (45%) dopo una mediana di 3 mesi (range interquartile 1-12 mesi). In 11 di questi è stata eseguita una seconda procedura ablativa, efficace in 8. Quattro pazienti hanno ricevuto efficacemente una terapia farmacologica. Complessivamente, dopo terapia ablativa (>/=1 procedure) e farmacologica, la tachicardia è stata curata nel 75% dei casi. Nei 20 soggetti senza cardiopatia strutturale l’ablazione è risultata efficace in tutti i casi verso il 62% nei pazienti con cardiopatia (p = 0.001). I pazienti con cardiomiopatia dilatativa hanno presentato i peggiori risultati (successo 33%, p = 0.03). I fattori predittivi di recidiva sono stati l’insuccesso della procedura in acuto (p = 0.05), la presenza di cardiopatia (p = 0.006) e la storia di aritmie atriali (p = 0.03). All’analisi multivariata solo la presenza di cardiopatia rimane fattore predittivo indipendente di recidiva di TV.
Conclusioni. L’ablazione transcatetere della TV è gravata da elevata percentuale di recidiva nei pazienti con cardiopatia ed è curativa nei soggetti senza cardiopatia organica.