La puntura di imenotteri (api, vespe, calabroni) è un fenomeno molto frequente che può scatenare reazioni allergiche in pazienti sensibili al veleno, ma che raramente causa un infarto miocardico acuto. In letteratura vengono riportati casi di infarto miocardico acuto a seguito di puntura di imenotteri preceduti da reazione anafilattica del paziente (talvolta con evidenza di coronarie angiograficamente indenni). Il movente fisiopatologico sembra essere legato alla composizione chimica del veleno di imenottero costituito principalmente da sostanze vasoattive e trombogeniche in grado di creare vasospasmo e trombosi coronarica. Il nostro lavoro riferisce di un paziente di 65 anni senza precedenti cardiologici ed allergici che, in seguito alla puntura di imenotteri (api) si presenta con un infarto miocardico acuto della parete anteriore con evidenza angiografica di lesione trombotica dell’arteria discendente anteriore prossimale trattata, in seconda ora dall’esordio dei sintomi, con angioplastica facilitata con ottimo risultato, in assenza di qualsiasi manifestazione compatibile con anafilassi sistemica. Il movente fisiopatologico sembra essere correlato al rilascio di amine vasoattive e sostanze trombogeniche contenute nel veleno di imenottero in grado di creare vasospasmo le prime, ed eccessiva aggregabilità piastrinica le seconde. L’utilizzo stesso di adrenalina, al fine di contrastare l’eventuale reazione anafilattica sistemica, appare sconsigliata in pazienti che presentano sintomi cardiologici o precedenti cardiologici ischemici per le sue spiccate attività vasoattive (induce infatti vasocostrizione) e trombogeniche.