Studi epidemiologici, clinici e istologici-istochimici- biomolecolari hanno dimostrato come la sclerosi e la stenosi valvolare aortica degenerativa-calcifica abbiano una patogenesi simile a quella arteriosclerotica. I fattori di rischio per l’arteriosclerosi probabilmente innescano il processo di sclerosi, su una predisposizione genetica, mentre successivamente subentrano i fattori dell’infiammazione. Alcune ricerche retrospettive e non randomizzate hanno dimostrato una riduzione o una ridotta progressione della sclerosi e della stenosi valvolare aortica con l’uso delle statine. Infatti, al di là dell’effetto ipolipemizzante, questi farmaci posseggono attività pleiotropiche quali l’azione antinfiammatoria e la riduzione dell’espressione di alcuni geni che regolano il processo di calcificazione. Sono in corso due ampi studi prospettici, multicentrici e randomizzati con placebo vs statine (ASTRONOMER - Aortic Stenosis Progression Observation Measuring Effects of Rosuvastatin; SEAS - Simvastatin and the Ezetimibe in Aortic Stenosis) per verificare se la sclerosi e la stenosi valvolare aortica siano suscettibili di prevenzione. I risultati di questi studi dovranno chiarire il ruolo delle statine nella terapia medica della valvulopatia aortica.