La morte cardiaca improvvisa ha tassi di incidenza variabili tra lo 0.4 e l’1.28 ogni 1000 abitanti per anno ed ha rappresentato circa il 10% delle morti totali avvenute in Italia nell’anno 2000. È un evento imprevedibile e nel 70% dei casi è causato da un’aritmia ipercinetica ventricolare che può essere interrotta con uno shock elettrico. Il tasso di sopravvivenza di un evento extraospedaliero non supera generalmente il 5% ma, come è dimostrato dalla letteratura, la defibrillazione precoce può arrivare a triplicare la sopravvivenza degli infortunati. La Legge del 3 aprile 2001 e sue modifiche recenti, ha reso possibile anche in Italia l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni in ambiente intra ed extraospedaliero anche a personale non medico, se opportunamente addestrato. Nell’ASL 3 di Torino abbiamo organizzato un programma di defibrillazione precoce nei 4 poliambulatori extraospedalieri dove è stato calcolato un passaggio di circa 300 000 utenti nell’anno 2004. I defibrillatori sono stati posti in cassette a muro alla cui apertura viene automaticamente inviato, tramite un centralino telefonico collegato alla normale rete telefonica, un segnale di allarme alla centrale operativa del 118 che invia immediatamente un’ambulanza di soccorso avanzato alla sede di appartenenza del defibrillatore. Il sistema inoltre provvede in modo automatico a comunicare via modem con cadenza temporale programmabile, lo stato di efficienza delle singole postazioni, per facilitare il controllo dell’intera rete di defibrillatori. Questo progetto dell’ASL 3 di Torino, innovativo in questa area metropolitana, sottolinea la centralità del sistema del 118 nella gestione dell’arresto cardiaco extraospedaliero, anche se in sedi di stretta dipendenza ospedaliera quali i poliambulatori territoriali, frequentati da utenti generalmente anziani e con una più elevata probabilità di eventi. L’applicazione del modello con la chiamata automatica del 118 verrà proposto alle altre ASL torinesi per le loro sedi extraospedaliere e anche in strutture non sanitarie cittadine ad alto passaggio di utenza quali sedi istituzionali, centri commerciali, farmacie, aeroporti, addestrando first responders di comunità all’uso del defibrillatore semiautomatico.