Sin dal 1958, epoca della sua introduzione nella pratica clinica, il pacing ventricolare destro apicale si è dimostrato uno strumento facilmente applicabile ed affidabile. Nel corso del tempo ci si è però resi conto che questa posizione dell’elettrodo non è in grado di determinare una contrazione ventricolare fisiologica. A ciò conseguono una serie di effetti avversi: alterata geometria di contrazione ventricolare, insufficienza mitralica, alterazioni della perfusione e dei canali ionici miocardici. Come risultato di tutto ciò si determina un peggioramento della funzione ventricolare sinistra.
Per ovviare a questi problemi sono state proposte diverse strategie (pacing in siti alternativi, algoritmi di minimizzazione del pacing ventricolare) che tuttora sono oggetto di indagine.
Scopo di questa revisione è analizzare gli effetti del pacing ventricolare destro apicale e le sue possibili alternative.