La riabilitazione cardiologica rappresenta un intervento terapeutico di documentata efficacia nel migliorare la prognosi, le condizioni funzionali e la qualità della vita in soggetti con cardiopatia ischemica o scompenso cardiaco cronico di età giovane-matura. A tutt’oggi, invece, sono assai limitate le evidenze sugli effetti della riabilitazione nei cardiopatici con età > 75 anni che, in realtà, rappresentano una quota sempre maggiore di soggetti con cardiopatie post-acute o croniche. In questa fascia di età, il recupero della mobilità, dell’autonomia funzionale, e di condizioni emozionali positive sono obiettivi essenziali della riabilitazione. La valutazione deve comprendere elementi clinici, funzionali, emozionali, cognitivi e sociali, al fine di inserire il paziente nel programma riabilitativo più appropriato e di trattare tutti gli elementi che contribuiscono al deterioramento dello stato di salute complessivo. Il training fisico deve essere adattato alle specifiche condizioni dell’età avanzata, potendo ottenere vantaggi funzionali paragonabili a quelli documentati in età inferiore. Questa rassegna fa un’analisi degli effetti della riabilitazione nei cardiopatici molto anziani: anche se le esperienze sono ancora limitate a pochi studi, i risultati consentono di raccomandare l’avvio ai programmi riabilitativi proprio dei soggetti delle classi di età più avanzate.