Lo studio RALES ha dimostrato che lo spironolattone riduce la morbilità e la mortalità sia per progressione dello scompenso sia improvvisa, in pazienti con scompenso cardiaco in classe NYHA III o IV. Tali risultati favorevoli erano chiaramente indipendenti da un effetto diuretico. Il recente studio EPHESUS con eplerenone ha esteso tali dati favorevoli a pazienti con disfunzione ventricolare sinistra e scompenso cardiaco postinfartuale. L’efficacia degli antialdosteronici può essere dovuta all’antagonismo da essi esercitato su alcuni effetti svolti dall’aldosterone: ritenzione di sodio, perdita di magnesio e potassio, attivazione simpatica, funzione barocettoriale e compliance vascolare. Gli antagonisti recettoriali dell’aldosterone inoltre antagonizzano l’effetto profibrotico dell’aldosterone stesso. In un sottoprogetto dello studio RALES i valori basali del PIIINP sierico, marker del turnover della matrice extracellulare, hanno mostrato una correlazione negativa indipendente con la sopravvivenza e con le ospedalizzazioni per scompenso cardiaco nel gruppo placebo. Sembra perciò interessante valutare l’effetto del canrenone, un antagonista recettoriale dell’aldosterone, sulla progressione della disfunzione ventricolare sinistra in pazienti con scompenso cardiaco di grado lieve, in terapia standard.