Razionale. A partire dal maggio 2003 la Commissione Regionale Cardiologica e Cardiochirurgica della Regione Emilia-Romagna ha avviato un progetto finalizzato a creare le condizioni cliniche ed organizzative necessarie all’adozione di trattamenti di documentata efficacia per i pazienti con infarto miocardico acuto. Il miglioramento delle capacità, da parte della rete assistenziale regionale, di erogare interventi di angioplastica primaria era uno dei principali obiettivi di questa iniziativa.
Materiali e metodi. Per valutarne l’impatto, si è fatto ricorso ad una analisi delle serie storiche e sono state utilizzate le informazioni rese disponibili dalle schede di dimissione ospedaliera relative a 18 957 pazienti con infarto miocardico acuto, ricoverati nel periodo gennaio 2001-giugno 2004.
Risultati. Le analisi hanno documentato che l’iniziativa regionale, dopo 1 anno dal suo formale avvio, ha effettivamente avuto un impatto sull’utilizzo dell’angioplastica primaria, aumentandone la frequenza di impiego del 5.8% (intervallo di confidenza 95% 4.6%- 6.9%). Coerentemente è stato documentato un incremento del 3.2% (intervallo di confidenza 95% 1.14%- 5.0%) nella proporzione di pazienti con infarto acuto avviati direttamente ai Centri di Emodinamica, senza passaggi intermedi presso altri presidi ospedalieri. Nessun effetto è stato osservato sulla frequenza di ricovero in Unità di Terapia Intensiva Coronarica di questi pazienti.
Conclusioni. Nonostante i limiti derivati sia dalle fonti informative utilizzate, sia dalle tecniche di analisi impiegate, queste ultime documentano come questo progetto regionale abbia rappresentato, pur in modo variabile nelle diverse aree geografiche della regione, un effettivo impatto almeno su alcuni aspetti importanti dei percorsi assistenziali dei pazienti con infarto miocardico acuto.