Scopo principale della valutazione cardiovascolare preoperatoria nella chirurgia non cardiaca è definire l’attuale status clinico del paziente, fornire un profilo del suo rischio cardiaco in rapporto alla gravità della cardiopatia e al tipo di procedura chirurgica, suggerire strategie che possano consentire la gestione di eventuali problemi cardiaci nel periodo perioperatorio.
La valutazione clinica di base, ottenuta attraverso l’anamnesi, l’esame obiettivo e l’ECG solitamente fornisce al medico dati sufficienti per una corretta stima del rischio cardiaco anche se talvolta bisogna integrare con ulteriori approfondimenti diagnostici. Grande importanza è inoltre conferita ai cosiddetti preannunciatori di rischio e al rischio chirurgia-specifico, che può essere stratificato in alto, intermedio e basso.
Sulla base di queste considerazioni si propone un’ipotesi di lavoro che si articola in otto step che, facendo altresì tesoro delle linee guida esistenti sull’argomento opportunamente integrate con l’esperienza del proprio lavoro, vuole essere una chiave di lettura dell’argomento soprattutto per il giovane medico chiamato a pronunciarsi sulle complicanze operatorie e sul timing chirurgico di un cardiopatico che deve sottoporsi a chirurgia non cardiaca.