L’interferenza elettromagnetica e la compatibilità elettromagnetica sono problemi oggetto di crescente attenzione da parte dell’industria biomedicale e degli ospedali in ogni parte del mondo. Per interferenza elettromagnetica si intende un fenomeno che può verificarsi quando un dispositivo elettronico viene esposto ad un campo elettromagnetico. L’effetto prodotto da questo fenomeno è quello di provocare malfunzionamenti temporanei o permanenti nel dispositivo stesso. La compatibilità elettromagnetica è la capacità di un’apparecchiatura elettrica o elettronica di funzionare senza provocare disturbi elettromagnetici che possano interferire con il funzionamento di altre apparecchiature e di non essere influenzata dai disturbi elettromagnetici presenti nell’ambiente generati da altri sistemi.
I pacemaker (PM) ed i defibrillatori impiantabili (ICD) sono costituiti da circuiti elettronici che possono essere influenzati negativamente dai campi elettromagnetici, anche se attualmente queste apparecchiature sono protette dalla maggior parte delle sorgenti elettromagnetiche. Gli effetti delle interferenze elettromagnetiche su PM e ICD sono basati su diversi fattori fisici come la forza del segnale esterno, la distanza tra il segnale PM o ICD, il range di frequenza, il tipo di modulazione e il livello di protezione del PM o ICD. Il risultato degli effetti delle interferenze elettromagnetiche su PM e ICD possono essere un temporaneo o permanente malfunzionamento come inibizione della stimolazione, stimolazione asincrona o altre modalità di stimolazione.
Questo lavoro si propone di fornire utili indicazioni per una corretta gestione, in ambiente ospedaliero, dei pazienti portatori di PM o ICD in modo da evitare pericolose interferenze elettromagnetiche.