Razionale. Valutare l’appropriatezza della prescrizione dei test diagnostici non invasivi (ecocardiogramma, test da sforzo, Holter ed ecografia vascolare) eseguiti in pazienti ambulatoriali in 4 settimane in 21 centri cardiologici di Toscana e Umbria.
Materiali e metodi. Sono stati raccolti i seguenti dati: l’appropriatezza della prescrizione (secondo le linee guida della Federazione Italiana di Cardiologia), il medico prescrivente (cardiologo vs non cardiologo), la diagnosi sintetica (normale vs patologico) e l’utilità clinica dell’esame (utile vs non utile).
Risultati. Sono state valutate 5614 richieste di prestazioni (popolazione: 3027 maschi, 2587 femmine; età media 63 anni, range 14-96 anni). Le richieste sono risultate di classe I (appropriate) nel 45.3%, di classe II (di dubbia appropriatezza) nel 34.8% e di classe III (inappropriate) nel 19.9% dei casi. L’esame è risultato patologico nel 58.3% degli esami di classe I vs il 17% degli esami di classe III (p < 0.05). L’esame è risultato utile nel 72.4% degli esami di classe I vs il 17.1% degli esami di classe III (p < 0.05). I cardiologi hanno prescritto 1882/5614 esami (33.5%). Le loro richieste sono risultate di classe I nel 57.3%, di classe II nel 32.4% e di classe III nel 10.3% dei casi rispetto al 39.2, 36.1 e 24.7% dei non cardiologi (p < 0.05). Il 53.4% degli esami prescritti dai cardiologi hanno dato risultati patologici rispetto al 39% degli esami prescritti dai non cardiologi (odds ratio 1.76, intervallo di confidenza 95% 1.58-1.97; p < 0.05). Il 64.7% degli esami prescritti dai cardiologi è risultato utile rispetto al 44.4% degli esami prescritti dai non cardiologi (odds ratio 2.26, intervallo di confidenza 95% 2.02-2.53; p < 0.05).
Conclusioni. Nell’Italia centrale meno della metà delle richieste di test cardiologici non invasivi sono appropriate; gli esami appropriati risultano più frequentemente patologici e clinicamente utili; gli esami prescritti dai cardiologi risultano più frequentemente appropriati, patologici ed utili.