Razionale. I vantaggi e la sicurezza delle tecniche mini-invasive per la sostituzione valvolare aortica sono attualmente oggetto di studio. Scopo di questo studio è stato confrontare i risultati postoperatori tra l’approccio ministernotomico e la sternotomia longitudinale mediana.
Materiali e metodi. Sono stati sottoposti ad intervento elettivo di sostituzione valvolare aortica, 98 pazienti nel periodo tra gennaio 1997 e giugno 2002. Tali pazienti sono stati suddivisi in due gruppi omogenei: Gm (n = 49), trattati con ministernotomia (“L invertita” o “C invertita”) e Gs (n = 49) trattati con sternotomia longitudinale totale.
Risultati. La lunghezza dell’incisione cutanea è risultata significativamente minore nel gruppo Gm (p < 0.001), mentre la durata totale dell’intervento in tale gruppo è risultata maggiore (p = 0.02), senza influenzare i tempi di bypass cardiopolmonare e di clampaggio aortico. Il volume di drenato mediastinico, il volume di sangue trasfuso, l’incidenza di sanguinamento > 800 ml, il tempo di assistenza ventilatoria meccanica, di permanenza in unità di terapia intensiva e di ospedalizzazione sono risultati significativamente maggiori nel gruppo Gs. A 5 giorni dall’intervento l’esame spirometrico ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa della capacità polmonare totale e della massima pressione espiratoria ed inspiratoria nel gruppo Gs rispetto al gruppo Gm (rispettivamente p = 0.003, p = 0.001, p = 0.01). L’incidenza di complicanze cardiache, neurologiche, infettive e renali è risultata analoga nei due gruppi.
Conclusioni. Dall’analisi dei nostri dati risulta che la ministernotomia comporta, in aggiunta al migliore risultato estetico, effetti positivi sulla stabilità sternale, sulle perdite ematiche, sulla necessità di trasfusioni e sul dolore postoperatorio. Inoltre permette un più rapido recupero della funzionalità respiratoria con conseguente minor durata della ventilazione meccanica. In definitiva il tempo di degenza totale risulta ridotto.