La recente applicazione delle tecniche di analisi nel dominio della frequenza alla variabilità dell’attività nervosa simpatica muscolare (MSNA) registrata nell’uomo utilizzando tecniche microneurografiche, ha offerto un nuovo ed interessante approccio per meglio comprendere la relazione tra le oscillazioni presenti nelle variabili cardiovascolari e il sistema nervoso autonomo.
A tale proposito è stato osservato che l’analisi spettrale nel breve periodo dell’MSNA contiene due componenti oscillatorie maggiori a bassa (LF) e ad alta (HF) frequenza simili a quelle osservabili nella variabilità dei segnali cardiovascolari. Diversi studi che hanno utilizzato stimoli farmacologici e non, hanno evidenziato che, almeno entro limiti fisiologici, tali oscillazioni si comportano in maniera reciproca, analogamente a quanto già osservato a livello della variabilità cardiovascolare. Il pattern oscillatorio dell’MSNA sembra quindi fornire informazioni complementari e non ridondanti in confronto alle sue misurazioni medie nel tempo (burst/min e ampiezza). Infatti è stato osservato che profili spettrali totalmente diversi possono essere derivati da registrazioni di MSNA che hanno valori medi di attività simili. In considerazione delle caratteristiche intrinseche del segnale, che rappresentano l’attività nervosa in uscita dalle strutture nervose simpatiche centrali sopraspinali, tale approccio può essere considerato come una “finestra” per valutare l’organizzazione centrale dei meccanismi eccitatori ed inibitori che sottendono la genesi e la regolazione delle oscillazioni cardiovascolari.