Descriviamo il caso di un uomo di 65 anni che a seguito del trattamento con ticlopidina ha sviluppato ittero colestatico. Il farmaco era stato somministrato a seguito di angioplastica coronarica percutanea transluminale con impianto di stent. L’ittero colestatico è insorto circa 1 mese dopo la sospensione della ticlopidina. Cause virali, immunologiche e alcoliche di danno epatico sono state escluse. L’ecografia addominale ha dimostrato assenza di dilatazione delle vie biliari e la biopsia epatica evidenziava colestasi centrolobulare, per cui veniva posta diagnosi di epatite colestatica da ticlopidina. È stata instaurata terapia cortisonica ottenendo un graduale miglioramento dei sintomi e degli esami di laboratorio, che tuttavia risultavano ancora alterati dopo circa 4 mesi. La completa normalizzazione è avvenuta dopo circa 6 mesi.
Quando si pone l’indicazione all’uso di ticlopidina, anche per un breve periodo come dopo impianto di stent coronarico, si deve ricordare la possibile epatotossicità legata all’uso del farmaco. Il paziente deve essere pertanto avvertito della necessità di monitoraggio anche in tal senso.