L’endotelio esplica un ruolo cruciale nell’omeostasi cardiovascolare attraverso la liberazione di fattori che agiscono sul tono vascolare di base e sulle modificazioni strutturali della parete arteriosa. I tradizionali fattori di rischio dell’aterosclerosi contribuiscono alla disfunzione endoteliale attraverso vari meccanismi, tra cui lo stress ossidativo, la modulazione dell’enzima ossido nitrico- sintetasi costitutiva, l’attivazione del sistema ACE e presumibilmente l’endotelina-1.
Nel presente lavoro sono riportati i risultati di studi sperimentali e sull’uomo di varie categorie di farmaci (ACE-inibitori, calcioantagonisti, antagonisti dell’angiotensina II e dell’endotelina-1, statine, vitamine antiossidanti, alcuni ormoni ed altri farmaci) che in particolari condizioni potrebbero migliorare la disfunzione endoteliale.
Ulteriori ricerche sono peraltro necessarie per chiarire se tali interventi siano in grado di prevenire i danni cardiovascolari dell’alterata funzione endoteliale e la morbilità e mortalità cardiovascolare. Infatti, non è ancora noto se il ripristino delle attività endoteliali connesse ai fattori di rischio possa prevenire o migliorare gli eventi clinici ad essi correlati.
È tuttavia auspicabile che in futuro gli interventi specifici sulla disfunzione endoteliale possano rappresentare un obiettivo terapeutico nel mantenimento della normale omeostasi cardiovascolare.