Lo scompenso cardiaco è una patologia in costante crescita, tuttora gravata da morbilità e mortalità elevate. L’utilizzo di soli criteri clinici nella diagnosi di scompenso presenta limiti vistosi; infatti la necessità di confermare la diagnosi mediante dati oggettivi strumentali è la conclusione cui sono giunte le principali società scientifiche.
L’ecocardiografia può fornire in questo campo informazioni importanti sia per la diagnosi, che per la valutazione prognostica, l’impostazione terapeutica ed il monitoraggio dei risultati della terapia nel follow-up.
Alla luce di queste considerazioni, è largamente prevedibile nei prossimi anni una sempre maggiore richiesta di esami ecocardiografici nei pazienti con scompenso cardiaco sospetto o accertato; pertanto la comunità scientifica dovrà attrezzarsi – sia da un punto di vista culturale che organizzativo – alla gestione della richiesta mediante la creazione e lo sviluppo di percorsi diagnostici elastici e facilmente accessibili, in modo tale da rispondere prontamente ed adeguatamente alle esigenze di ottimizzare la gestione clinica e terapeutica del singolo paziente.