Razionale. È davvero scomparsa la necessità di eseguire un ecocardiogramma nella diagnosi differenziale dei soffi di natura funzionale in età pediatrica?
Materiali e metodi. A tale scopo sono stati valutati 260 bambini (132 maschi, 128 femmine, range di età 1- 84 mesi) inviati presso il nostro laboratorio ecocardiografico pediatrico per il riscontro di un soffio cardiaco. Tutti i bambini sono stati sottoposti a valutazione clinica e strumentale (ECG ed eco) da parte di due cardiologi pediatri che hanno operato delle valutazioni indipendenti.
Risultati. Con la valutazione clinica è stata posta diagnosi di soffio funzionale in 210 pazienti (Gruppo A), soffio patologico in 45 (Gruppo B) e di dubbia patologia in 5 (Gruppo C). L’ECG è risultato alterato in 1 solo paziente del Gruppo B. Con l’eco si è evidenziata la presenza di una patologia in 15 pazienti del Gruppo A (in 6 forame ovale pervio, in 5 difetto interatriale, in 2 aorta bicuspide, in 1 insufficienza mitralica ed in un altro cardiomiopatia restrittiva), mentre nei gruppi B e C è stata esclusa un’alterazione organica in 3 e 2 pazienti rispettivamente. Utilizzando come gold standard l’esame ecocardiografico, la nostra analisi clinica ha presentato una sensibilità del 75%, una specificità del 97%, un valore predittivo positivo del 90% ed un valore predittivo negativo del 92%.
Conclusioni. In base alla nostra esperienza, nei bambini affetti da soffio funzionale suggeriamo di eseguire un esame ecocardiografico per una più precisa e corretta diagnosi differenziale.