Trattamento percutaneo delle complicanze meccaniche dell’infarto miocardico acuto: stato dell’arte

Daniele Ronco, Matteo Matteucci, Giulio Massimi, Vittoria Lodo, Sara Garis, Arianna Scarantino, Corinne Messina, Alessandra Francica, Marco Russo, Roberto Lorusso, Fabio Barili, Alessandro Parolari, a nome della SICCH Young Task Force

RIASSUNTO: La rottura della parete libera del ventricolo sinistro, lo pseudoaneurisma ventricolare, la rottura del muscolo papillare e la rottura del setto interventricolare sono complicanze meccaniche dell’infarto miocardico acuto potenzialmente letali. Nonostante negli ultimi decenni si sia registrata una significativa riduzione della mortalità nei pazienti colpiti da infarto miocardico, l’outcome dei pazienti che sviluppano una complicanza meccanica dell’infarto rimane insoddisfacente. L’intervento chirurgico è considerato il trattamento di scelta per queste patologie. Tuttavia, procedure di trattamento percutaneo (come l’iniezione intrapericardica di colla di fibrina per la rottura della parete libera del ventricolo, la riparazione mitralica transcatetere “edge- to-edge” per la rottura del muscolo papillare e la chiusura con dispositivo per la rottura del setto o lo pseudoaneurisma) sono state proposte come alternative alla chirurgia tradizionale per trattare pazienti ad alto rischio o considerati inoperabili, o in pazienti selezionati con determinate caratteristiche di fattibilità. Lo scopo della presente rassegna è quello di fornire un quadro generale delle procedure percutanee che possono essere utilizzate per trattare i pazienti che sviluppano complicanze meccaniche nel contesto di un infarto miocardico acuto.