Non sempre si tratta di infezioni: un raro caso di cisti di inclusione epidermoide a livello della tasca di un defibrillatore impiantabile simulante un decubito tardivo

Stefano Maffè, Paola Paffoni, Luca Bergamasco, Marisa Arrondini, Eleonora Prenna, Emanuela Facchini, Stefano Ticozzi, Pierfranco Dellavesa

RIASSUNTO: Le infezioni correlate ai dispositivi cardiaci elettronici impiantabili (CIED) hanno un’incidenza del 2-3%, spesso si associano a prognosi infausta e richiedono complesse procedure di revisione delle tasche e rimozioni dei dispositivi. Raramente compaiono masse o lesioni che possono simulare un’infezione della tasca. Riportiamo il caso di un uomo che ha presentato formazione e rottura di una cisti di inclusione epidermoide a livello di una tasca del defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD). La lesione è apparsa 2 anni dopo l’impianto dell’ICD e simula un decubito o un’infezione della tasca. La revisione chirurgica non ha mostrato segni di reale infezione, ma ha evidenziato che la lesione peduncolata era radicata nel tessuto sottocutaneo, con una base di impianto esterna alla tasca dell’ICD; è stata rimossa e analizzata istologicamente, confermando la diagnosi di cisti da inclusione epidermica. Viene discusso il meccanismo fisiopatologico della formazione delle cisti. Questo caso evidenzia l’importanza di una maggiore attenzione alle lesioni che mimano le infezioni delle tasche dei CIED, evitando così l’inutile rimozione completa del sistema.