Il catetere arterioso polmonare in terapia intensiva cardiologica

Luca Baldetti, Piero Gentile, Mauro Gori, Anna Mara Scandroglio, Nicola Gasparetto, Paolo Trambaiolo, Serafina Valente, Marco Marini

RIASSUNTO: A più di 50 anni dalla sua introduzione nella pratica clinica, l’aumento dell’intensità di cure offerto dalle terapie intensive cardiologiche, il cambiamento della tipologia di pazienti trattati e la più ampia disponibilità di supporti al circolo rende il catetere arterioso polmonare (PAC) a tutt’oggi un essenziale strumento di diagnosi, monitoraggio e prognosi nei pazienti affetti da shock cardiogeno. In questa rassegna verrà discusso come identificare quei pazienti che possono trarre il massimo beneficio dal suo utilizzo, la configurazione e la corretta tecnica di inserzione di un PAC. Verrà inoltre fornita una guida pragmatica all’interpretazione degli indici emodinamici (diretti e calcolati) che il PAC è in grado di identificare, nonché una sintesi dei più comuni errori di lettura o interpretazione delle curve di pressione fornite dal PAC. In questo articolo presenteremo dunque una guida pratica all’impiego del PAC in una moderna terapia intensiva cardiologica.