Diagnosi e trattamento contemporaneo dell’insufficienza tricuspidale: da valvola dimenticata a primetime

Claudio Montalto, Chiara Tognola, Simone Ghidini, Massimiliano Monticelli, Stefano Nava, Francesco Soriano, Andrea R. Munafò, Pasquale Tavoletta, Giuseppe Bruschi, Giuseppe Esposito, Antonio Mangieri, Cristina Giannattasio, Federico De Marco, Fabrizio Oliva, Jacopo A. Oreglia

RIASSUNTO: L’insufficienza tricuspidale è stata a lungo considerata un’entità con importanza prognostica bassa ed associata a sintomi e segni solo secondariamente a patologia del cuore sinistro. La ricerca scientifica ha negli ultimi anni sfatato questo mito, dimostrandone un ruolo chiave quantomeno nel determinare sintomi e segni di scompenso destro, anche avanzato. In parallelo, l’avanzamento delle tecnologie transcatetere ha aperto l’opzione di trattamento anche a soggetti con rischio chirurgico aumentato, pertanto esclusi dalle tradizionali opzioni chirurgiche, con risultati sempre più convincenti per la riduzione dei sintomi e il miglioramento della qualità di vita dei nostri pazienti. La sfida contemporanea è quella di traslare questi messaggi alla pratica clinica quotidiana e di incentivare la centralizzazione di pazienti ai centri che, ad oggi, hanno l’expertise per la valutazione di fattibilità e, successivamente, per il trattamento. In questa rassegna passeremo in analisi le più recenti evidenze in tema di fisiopatologia e diagnosi dell’insufficienza tricuspidale, le ultime raccomandazioni delle linee guida europee, e cercheremo di illustrare le tecnologie più diffuse per il trattamento percutaneo e le evidenze, ormai abbondanti, che le sostengono.