Appropriatezza delle richieste di prestazioni cardiologiche ambulatoriali urgenti e impatto sulle liste di attesa: l’esperienza dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale della Provincia di Lodi

Pietro Mazzarotto, Greta Ghizzardi, Giovanni Monza, Giuseppina Granata, Greta Generati, Davide Randazzo, Marta Saronio, Anca Irina Corciu

Riassunto. Razionale. Nell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Lodi, la Struttura Complessa di Cardiologia è chiamata a garantire assistenza a pazienti con quadri clinici che vertono dall’emergenza alla cronicità. Il modello dei Raggruppamenti Omogenei di Attesa (RAO) dovrebbe guidare l’appropriatezza delle prescrizioni di prestazioni di classe U (urgente), B (breve), D (differibile) e P (programmata). Il presente studio ha l’obiettivo di descrivere le caratteristiche del processo di prescrizione e di erogazione delle prestazioni ambulatoriali cliniche e strumentali cardiologiche con priorità U e B nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024 con particolare riferimento all’analisi dell’appropriatezza clinica delle prestazioni richieste e erogate. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale prospettico. I dati informatizzati sono stati estratti in forma anonima dal Controllo Gestione aziendale e forniti previa autorizzazione del Data Protection Officer. Risultati. Nel trimestre osservato sono state erogate dalla Struttura Complessa di Cardiologia 7379 prestazioni ambulatoriali. Delle 123 prestazioni con priorità U, 94 (76.4%) sono state gestite dal Centro Unico Prenotazioni (CUP) e 29 (23.6%) extra-CUP. Delle 529 prestazioni con priorità B, 504 (95%) sono state gestite dal CUP e 25 (5%) extra-CUP. Le richieste con priorità U erano riferite prevalentemente alla prestazione di ECG (n = 50; 40.6%) e prima visita cardiologica (n = 46; 37.4%). Il 50% delle richieste U e B sono state prescritte rispettivamente dal 4% e 8% dei medici di medicina generale. La priorità prescritta, seguendo il modello RAO era corretta per il 13% delle richieste (n = 64). Conclusioni. Questo studio dimostra un utilizzo ampiamente inappropriato delle risorse destinate alle prestazioni cardiologiche ambulatoriali urgenti. Per l’ottimizzazione delle risorse in ambito cardiologico sono necessarie azioni volte a promuovere l’aderenza al Manuale RAO e il potenziamento del servizio di teleconsulto, attualmente limitato all’area dello scompenso cardiaco.