Chirurgia mini-invasiva per via trans-ascellare e gestione “ultra-fast track”: un nuovo paradigma per il trattamento della patologia mitralica

Olimpia Bifulco, Pietro Giorgio Malvindi, Paolo Berretta, Michele Galeazzi, Francesca Spagnolo, Mariano Cefarelli, Jacopo Alfonsi, Alessandro D’Alfonso, Filippo Capestro, Carlo Zingaro, Marco Di Eusanio

Riassunto. Razionale. L’introduzione delle procedure transcatetere ha posto l’attenzione sulle aspettative dei pazienti per trattamenti con approccio meno invasivo e più rapido recupero funzionale. Lo scopo di questo studio è mostrare i risultati a breve e medio termine della chirurgia riparativa mitralica con approccio trans-ascellare e applicazione del protocollo “ultra-fast-track”. Materiali e metodi. Sono stati raccolti in modo prospettico i dati di 431 pazienti sottoposti con approccio trans-ascellare a riparazione isolata della valvola mitrale o associata al trattamento della valvola tricuspide tra gennaio 2018 e dicembre 2023. Risultati. L’età media della popolazione era di 63 ± 11 anni con EuroSCORE II di 1.21 ± 1%. La riparazione della valvola mitrale per insufficienza mitralica degenerativa è stata eseguita nel 93.3% dei casi. In 52 casi (12.6%) è stata effettuata la riparazione della valvola tricuspide come intervento combinato. La mortalità registrata a 30 giorni è stata di 0.2% (n=1), il tasso di ictus postoperatorio di 0.2% (n=1). L’81.4% dei pazienti (n=351) è stato estubato entro 6 h dall’intervento; in 218 casi (50.6%) l’estubazione è avvenuta in sala operatoria, immediatamente dopo la fine dell’intervento. Il 70.8% (n=305) dei pazienti è stato dimesso dalla terapia intensiva in prima giornata postoperatoria; per 222 pazienti (51.6%) la dimissione è avvenuta a domicilio senza necessità di ulteriore riabilitazione. L’insufficienza mitralica post-trattamento era assente/ trascurabile nel 97% dei casi (n=418). La sopravvivenza ad 1 anno è stata del 98.9%, mentre a 5 anni del 97.9%. Conclusioni. L’approccio trans-ascellare per la riparazione della valvola mitrale è stato associato a un basso tasso di mortalità intraospedaliera e complicanze postoperatorie. L’applicazione del nostro protocollo “ultra-fast-track” in più dell’80% dei casi, ha reso possibile estubazione e mobilizzazione precoce, ha ridotto il tempo di degenza in terapia intensiva e l’ospedalizzazione con possibilità di dimissione a domicilio senza necessità di ulteriore riabilitazione. I risultati a medio termine confermano il profilo di sicurezza ed efficacia dell’approccio trans-ascellare.