Statement ANMCO: la semaglutide nel continuum cardio-nefro-metabolico

Leonardo De Luca, Claudio Bilato, Alessandro Navazio, Marco Corda, Massimo Milli, Pietro Scicchitano, Massimo Di Marco, Carmine Riccio, Giovanna Geraci, Attilio Iacovoni, Vittorio Pascale, Emanuele Tizzani, Domenico Gabrielli, Massimo Grimaldi, Furio Colivicchi, Fabrizio Oliva

Riassunto. Semaglutide, un agonista del recettore glucagon-like peptide-1, sta emergendo come un importante agente terapeutico nella gestione del continuum cardio-renale-metabolico. Inizialmente sviluppato per il controllo glicemico nel diabete mellito di tipo 2, i suoi benefici si estendono ben oltre la regolazione del glucosio. Studi clinici hanno dimostrato il potenziale di semaglutide nel ridurre gli eventi cardiovascolari avversi maggiori, in particolare nei pazienti sovrappeso/obesi ad alto rischio cardiovascolare, oltre a migliorare la capacità funzionale nei pazienti affetti da scompenso cardiaco a funzione ventricolare preservata. Inoltre, si è dimostrato promettente nel migliorare gli esiti renali, rallentando la progressione dell’albuminuria e riducendo il rischio di malattia renale cronica nelle popolazioni diabetiche. Questi effetti sono probabilmente dovuti ai suoi molteplici meccanismi, tra cui proprietà antinfiammatorie, riduzione del peso, modulazione della pressione arteriosa e protezione renale diretta. Questa revisione sintetizza le attuali evidenze sul ruolo di semaglutide nelle patologie cardiovascolari, renali e metaboliche.