L’esperienza ISMETT con i supporti meccanici al circolo di lunga durata
L’esperienza ISMETT con i supporti meccanici al circolo di lunga durata
Vincenzo Nuzzi, Sergio Sciacca, Alessandro Lucchino, Paolo Manca, Giovanna Panarello, Matteo Rossetti, Alessandra Fontana, Simona Leone, Maria Scarlata, Eleonora Bonicolini, Massimiliano Mulè, Giuseppe Raffa, Marco Morsolini, Francesca Parisi, Stefano Cannata, Caterina Gandolfo, Gaetano Burgio, Francesco Musumeci, Francesco F. Faletra, Antonio Arcadipane, Michele Pilato, Manlio G. Cipriani
Riassunto. Razionale. L’insufficienza cardiaca avanzata rappresenta una condizione in cui le terapie farmacologiche hanno un impatto sulla prognosi limitato. I dispositivi di assistenza ventricolare sinistra (LVAD) hanno dimostrato di prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita in questo scenario, in pazienti ben selezionati. La tecnologia degli LVAD si è evoluta, rendendo i dispositivi progressivamente più efficienti e gravati da meno complicanze. Materiali e metodi. Questo studio retrospettivo monocentrico analizza i risultati di impianti LVAD presso ISMETT, confrontando l’utilizzo di due dispositivi: HeartWare (HVAD) e HeartMate 3 (HM3). Le analisi sugli eventi sono state condotte considerando il primo anno di follow-up. L’evento primario considerato è la mortalità, mentre gli eventi secondari includono eventi avversi quali ictus, infezioni della driveline, scompenso cardiaco e trombosi di pompa. Risultati. Tra il 2010 e il 2024 sono stati impiantati 109 LVAD (10.75 impianti/anno). Il tasso di sopravvivenza a 1 anno è risultato superiore nei pazienti con HM3 (84.6%) rispetto a quelli con HVAD (78.6%). Gli eventi cerebrovascolari sono risultati significativamente meno frequenti nel gruppo HM3. Le infezioni della driveline sono risultate simili tra i due dispositivi. Il 15.7% dei pazienti portatori di HVAD è andato incontro a trombosi di pompa, mentre non sono state registrate trombosi di pompa nei pazienti HM3. Il rischio di sanguinamenti gastrointestinali è risultato significativamente più alto nei pazienti HVAD, mentre il rischio di insufficienza ventricolare destra era sovrapponibile tra i due gruppi. Conclusioni. Gli LVAD HM3 offrono un profilo di sicurezza superiore, con una riduzione della mortalità e delle complicanze rispetto ai dispositivi HVAD, riflettendo il progresso tecnologico nel supporto meccanico nell’insufficienza cardiaca avanzata. Lo studio fornisce nuovi dati sugli esiti dei pazienti con LVAD in Italia, contribuendo a migliorare le prospettive di trattamento per questa popolazione ad alto rischio.