Giornale Italiano di Cardiologia: bilancio intermedio di mandato e prospettive future

Il 31 dicembre 2021 era prevista la scadenza del mio incarico di direzione scientifica del Giornale Italiano di Cardiologia iniziato nel marzo 2017. La proroga delle cariche associative decisa dall’Italian Federation of Cardiology (IFC) in conseguenza della pandemia COVID-19 aveva già prolungato la durata del mio mandato e quello di oggi doveva essere un commiato dai lettori del Giornale. Ho invece deciso di accettare, dopo averci a lungo pensato, la proposta della IFC per conto dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) e della Società Italiana di Cardiologia (SIC) di continuare a servire il GIC per il triennio 2022-2024. Considero la proposta ricevuta un segno di riconoscimento per il lavoro svolto insieme al comitato editoriale del GIC in questi anni, ma anche una grande personale responsabilità. Nella mia presentazione del 2017 avevo considerato la nomina a Editor del GIC un onore ma anche un grande impegno in considerazione di quello che il GIC da mezzo secolo rappresenta per la comunità cardiologica italiana. Oggi la responsabilità è ancora maggiore perché il fisiologico avvicendamento nella direzione scientifica di un Giornale è spesso fonte per i lettori di legittime aspettative di cambiamento.

L’esperienza vissuta in questi anni è stata per me appassionante e gratificante dal punto di vista culturale e umano. È stato un grande privilegio potere interagire ogni giorno con i colleghi del comitato editoriale e con gli autori dei lavori sottomessi al Giornale, non trascurando l’ascolto anche per l’eventuale dissenso e richiesta di spiegazioni per il rifiuto di un articolo. Ho dovuto imparare da autodidatta a svolgere il mestiere di Editor e probabilmente, soprattutto all’inizio, ho commesso errori e omissioni. Il costante supporto di una Managing Editor esperta ed efficiente come la Dr.ssa Paola Luciolli ha rappresentato un riferimento sicuro durante la navigazione. È stato inoltre un particolare privilegio quello di essere alla direzione del GIC nell’anno del suo cinquantenario. Abbiamo cercato di celebrarlo nel modo migliore ripercorrendo durante i dodici mesi del 2021 la storia della cardiologia italiana attraverso editoriali a cura di autorevoli protagonisti affiancando ad ognuno di essi un flashback di 50 anni attraverso la riproduzione di articoli pubblicati nei primi numeri del GIC dell’anno 1971. Un volume raccoglierà quest’anno gli editoriali del cinquantenario pubblicati nel GIC nel corso del 2021 insieme ad alcuni altri contributi che lo scorso anno non hanno trovato spazio nelle pagine del Giornale.

Nel corso degli ultimi cinque anni il numero di manoscritti ricevuti dal GIC è cresciuto in modo significativo passando da 90 nel 2017 a 150 nel 2021 (+66%) con un picco di 172 raggiunto nel 2020, in parte grazie al contributo di oltre 40 articoli ricevuti in tema COVID-19 e cardiologia. Dall’inizio della pandemia COVID-19 nel marzo 2020 abbiamo infatti cercato di dare ampio spazio agli articoli relativi alle implicazioni cardiologiche del COVID-19, assicurando una pubblicazione fast-track ai manoscritti ricevuti attraverso una celere revisione interna e rendendoli accessibili gratuitamente nel sito del GIC. Il tasso di rifiuto dei manoscritti è attestato intorno al 25% ed è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni. Il numero annuale di articoli pubblicati è aumentato in modo significativo negli ultimi tre anni grazie all’incremento delle pagine del Giornale, in parte favorito dalla stampa del fascicolo di agosto a partire dal 2020. Nel 2021 il numero di pagine a stampa è stato di 1037 con un incremento del 30% rispetto al 2018.

Dall’inizio del nostro mandato sono stati fatti inoltre i massimi sforzi per assicurare la puntualità dell’uscita mensile della rivista e rendere più celere l’iter di revisione dei manoscritti sottomessi al Giornale e i tempi di pubblicazione per i quali esistevano lamentele per l’eccessiva lunghezza. Attualmente il tempo medio di revisione dei manoscritti è di 16 giorni, quello che intercorre dalla sottomissione alla comunicazione finale della decisione agli autori è di 38 giorni, il tempo medio dall’accettazione alla messa online di 10 giorni ed il tempo medio dall’accettazione alla stampa di 170 giorni.

La tipologia dei lavori ricevuti è prevalentemente costituita da rassegne, editoriali, studi osservazionali, casi clinici, commenti ai trial clinici e alle linee guida ESC (Figura). Una quota importante degli articoli pubblicati è inoltre costituita da documenti di consenso, statement e position paper di ANMCO, SIC e altre società scientifiche cardiologiche di settore che figurano spesso nella top rank mensile degli articoli più letti. La nuova rubrica dell’ECG del mese introdotta nel 2020 ha riscosso particolare successo, a testimonianza che anche nell’era delle più sofisticate tecnologie il vecchio ECG è ancora caro al cardiologo clinico.




Dal 2006 il GIC è anche organo ufficiale della Società Italiana di Cardiochirurgia (SICCH) e la pubblicazione di articoli di provenienza cardiochirurgica costituisce un contributo importante al consolidamento delle interazioni tra cardiologia e cardiochirurgia.

I Supplementi costituiscono parte integrante del GIC e hanno un importante ruolo educazionale oltre a costituire un beneficio economico per la rivista e la IFC. Dal 2016 ogni anno vengono pubblicati annualmente tre Supplementi a cura della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (SICI-GISE) ed una decina di altri Supplementi realizzati con un contributo non condizionante dell’Industria. Nel 2018 è avvenuta all’interno del comitato editoriale un costruttivo dibattito sulla politica di produzione dei Supplementi che ha sancito l’importanza di un governo ed una vigilanza da parte dell’Editor e del comitato editoriale, anche se il Guest Editor è direttamente responsabile dei contenuti scientifici dei singoli Supplementi.

Il GIC non ha impact factor dal momento che la decisione di ANMCO e SIC nel 2006 fu quella di dare vita ad una rivista parallela in lingua inglese, il Journal of Cardiovascular Medicine, per la quale puntare ad acquisire l’impact factor. In un panorama editoriale cardiologico affollato da un numero rilevante di prestigiose riviste internazionali generaliste e di settore periodicamente è stato sollevato il dibattito sul significato di un Giornale cardiologico in lingua italiana. Al di là degli aspetti affettivi importanti per chi come me ha vissuto quasi per intera la storia del GIC, che è anche la storia luminosa della cardiologia italiana, penso che ancora oggi il GIC possa avere un ruolo importante in Italia. La mission del GIC è quella educazionale e di strumento di aggiornamento e comunicazione della cardiologia italiana, un ruolo complementare e non certo competitivo rispetto ai giornali in lingua inglese e al Journal of Cardiovascular Medicine in particolare. L’obiettivo ambizioso è quello di una qualità non misurabile attraverso la metrica dell’impact factor ma attraverso quella dell’impatto sulla formazione e sul consolidamento del senso di appartenenza della comunità cardiologica nazionale.

L’obiettivo del comitato editoriale che rimane in carica per la grande maggioranza dei suoi componenti anche nel triennio 2022-2024, è quello di dare continuità alla linea editoriale di questi anni, ma nello stesso tempo introdurre innovazioni che possano rendere ancora più appealing e fruibile la lettura del GIC. Il Giornale continuerà ad essere pubblicato sia online che in forma cartacea, avendo constatato che molti sono i lettori che gradiscono ancora ricevere mensilmente il fascicolo nella buchetta della posta. Il mondo della comunicazione viaggia comunque sempre più nel web e sarà pertanto nostro obiettivo potenziare questa sezione del Giornale anche con l’introduzione di nuove rubriche. All’ECG del mese si affiancherà nel sito web l’imaging integrato del mese e si cercherà di aumentare l’interazione con i lettori attraverso la poll del mese su decisioni cliniche controverse nei diversi settori della cardiologia.

I ringraziamenti si fanno di solito alla fine di un mandato che doveva terminare e invece continua ancora per i prossimi tre anni. Al giro di boa della navigazione non posso però concludere queste riflessioni senza ringraziare in modo non formale i colleghi e gli amici del comitato editoriale con i quali c’è stata un’interazione anche dialettica pressoché quotidiana, il Deputy Editor, gli Associate Editor di Aritmologia e Cardiochirurgia, la Dr.ssa Paola Luciolli, il Direttore Responsabile del Pensiero Scientifico Editore Dr. Luca De Fiore e non ultimi i Presidenti di ANMCO, SIC e IFC avvicendatisi in questi anni che non mi hanno fatto mai mancare il loro supporto, l’incoraggiamento e la fiducia. Un ringraziamento particolare va anche ai revisori che spesso con il loro contributo consentono di migliorare la qualità dei lavori. Si tratta di un generoso impegno che meriterebbe forme di riconoscimento, come ad esempio l’acquisizione di crediti formativi.

L’augurio finale è che il GIC possa continuare a svolgere la propria mission di aggiornamento e osservatorio nazionale anche per i cardiologi di domani. Ogni eventuale proposta anche critica di miglioramento e innovazione riceverà da parte mia e del comitato editoriale la massima considerazione.


Giuseppe Di Pasquale

Editor