Verso un futuro standardizzato e minimalista in cardiologia interventistica

Cari Lettori,

è con grande piacere ed onore che introduciamo questo nuovo supplemento del Giornale Italiano di Cardiologia a cura della Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE).

In questo numero, apriamo con il documento di posizione SICI-GISE sul trattamento transcatetere dell’embolia polmonare, a cura di Chiara Fraccaro e colleghi. Il documento mira a stabilire un processo decisionale e terapeutico standardizzato per la gestione dei pazienti con embolia polmonare. Gli autori illustrano le tecnologie attualmente disponibili per il trattamento percutaneo dell’embolia polmonare e le evidenze che ne supportano l’utilizzo. Inoltre, presentano scenari clinici comuni, come i casi di pazienti ad alto rischio con controindicazioni o fallimento della trombolisi sistemica, e pazienti a rischio intermedio-alto che sviluppano un deterioramento emodinamico, discutendo le opzioni di trattamento più appropriate per ciascuno.

Segue una rassegna di Luca Angelo Ferri e colleghi sullo sviluppo di una rete Hub & Spoke per le procedure di impianto transcatetere di valvola (TAVI). Gli autori descrivono i requisiti minimi per gli operatori e le strutture ospedaliere coinvolte nelle procedure di TAVI e illustrano il modello Hub & Spoke implementato presso l’Ospedale San Raffaele.

In ambito di cardiopatie strutturali, Giorgio Sacchetta e colleghi esplorano l’uso dell’ecocardiografia intracardiaca transesofagea (TE-ICE) come alternativa minimalista alla metodica tradizionale per la chiusura dell’auricola sinistra, riducendo i rischi associati all’anestesia nei pazienti ad alto rischio. I dati preliminari suggeriscono che la TE-ICE possa offrire un imaging sicuro ed efficace, paragonabile all’ecocardiografia transesofagea standard.

Infine, presentiamo tre interessanti casi clinici. Il primo, descritto da Claudio Moretti e Matteo Iannaccone, illustra l’efficacia della tecnica modificata “hugging balloon” nel trattamento di una restenosi intrastent calcifica severa, utilizzando la litotrissia intravascolare combinata con pallone non compliante per risolvere una difficile sottoespansione dello stent. Il secondo caso, a cura di Marta Mazzotta e del team dell’Ospedale di Cremona, riporta un infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST causato da una frattura di stent nella coronaria destra, sottolineando l’importanza del riconoscimento precoce di questa rara ma pericolosa complicanza. Infine, Gerardo Musuraca e colleghi descrivono un raro episodio di angina causato da un’origine anomala dell’arteria circonflessa dal seno di Valsalva destro e un doppio ponte miocardico sull’arteria discendente anteriore, confermato tramite coronarografia ed ecocardiografia.

Questo supplemento del Giornale Italiano di Cardiologia offre una panoramica completa delle recenti innovazioni e delle sfide cliniche nella cardiologia interventistica, con un focus su tecniche avanzate, strategie organizzative e casi complessi. Siamo certi che questi contributi stimoleranno il dibattito e guideranno il progresso continuo nella nostra disciplina.

Buona lettura!

Giulio Stefanini

Guest Editor

Mauro Gitto

Membro del Comitato

di Redazione SICI-GISE