Giornale Italiano di Cardiologia:
tra continuità e innovazione

Giuseppe Di Pasquale

Editor, Giornale Italiano di Cardiologia

Il 31 dicembre 2024 era previsto il termine del mio incarico di Editor del Giornale Italiano di Cardiologia (GIC), che aveva già ricevuto una proroga a fine 2021. La Italian Federation of Cardiology (IFC), per conto dei Presidenti dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) e della Società Italiana di Cardiologia (SIC), ha voluto ulteriormente prorogare l’incarico valutando positivamente i risultati raggiunti che sono in gran parte merito del comitato editoriale che ha lavorato insieme a me in questi anni. Continuare nella direzione scientifica del GIC, organo ufficiale della IFC e della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca (SICCH), lo considero un grande privilegio del quale sono estremamente grato, ma anche una responsabilità ancora maggiore rispetto alla precedente assunzione dell’incarico.

Dal 2017 ad oggi il numero di articoli sottomessi al Giornale è aumentato del 78% e inoltre si è registrato un significativo incremento degli accessi e dei download di articoli dal sito web del GIC che sono passati da 65 000 del 2021 a 140 000 del 2024 (Figura 1).




In questi anni abbiamo introdotto nuove rubriche: cuore e interazioni, PDTA in cardiologia, i 10 quesiti, il punto di vista, l’ECG del mese, l’imaging cardiaco integrato del mese, la video-presentazione mensile del nuovo numero del GIC e l’apertura ai social media.

Nel 2021 abbiamo celebrato il cinquantenario del GIC fondato nel 1971 da Fausto Rovelli pubblicando in ogni numero dell’anno un editoriale su uno specifico ambito cardiologico affidato ad un personaggio autorevole della cardiologia italiana che ha vissuto da protagonista l’evoluzione della specialità. In abbinamento ad ogni editoriale è stato inoltre riprodotto un articolo sullo stesso tema pubblicato nei primi numeri del Giornale, una sorta di flashback su “come eravamo”. La serie degli articoli del cinquantenario del GIC è stata raccolta in un pregevole volume dal titolo “La cardiologia in Italia e nel mondo. Cinquant’anni di progressi” realizzato dal Pensiero Scientifico Editore.

Nel 2023 grazie alle citazioni degli articoli pubblicati nei due anni precedenti il GIC ha acquisito l’impact factor, uno score modesto di 0.7 ma che comunque è tra i più alti per le riviste scientifiche in lingua italiana valutate da Clarivate. I tentativi precedenti di richiesta dell’impact factor avviati nel 2001 e nel 2009 non avevano avuto un esito positivo, pertanto il risultato raggiunto è motivo di grande soddisfazione, ma rappresenta soltanto un punto di partenza e l’impegno di tutti deve essere quello di far crescere questo indicatore. La mission del GIC resterà comunque quella di strumento di aggiornamento e comunicazione per la comunità cardiologica e cardiochirurgica nazionale e la maggiore attenzione sarà sempre dedicata all’impact to readers piuttosto che all’impact factor.

La tipologia degli articoli pubblicati è costituita prevalentemente da rassegne, editoriali, studi osservazionali, casi clinici, commenti ai trial clinici e linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC). Una quota importante degli articoli pubblicati è inoltre costituita da documenti di consenso, statement e position paper di ANMCO, SIC e altre società scientifiche cardiologiche di settore che figurano spesso nella top rank mensile degli articoli più letti (Figura 2).




Dal 2021 abbiamo iniziato inoltre a pubblicare con tempestività come Supplementi online la traduzione full text delle linee guida ESC che a giudicare dagli accessi al sito riscuotono un elevato gradimento.

Con l’inizio del 2025 inizia un nuovo corso per il GIC con l’insediamento di un nuovo comitato editoriale dal quale escono sei dei precedenti componenti ai quali va il mio più sincero ringraziamento per il grande lavoro svolto. A Ciro Indolfi, con il quale si è instaurato in questi anni un rapporto di fattiva e cordiale collaborazione, subentra come Deputy Editor Pasquale Perrone Filardi, cardiologo di elevato profilo scientifico, al quale va il mio più caloroso benvenuto. La nuova copertina dalla grafica più moderna, insieme ad una stampa di migliore leggibilità, vuole rappresentare un segnale tangibile del rinnovamento.

A fianco delle rubriche tradizionali del GIC viene introdotta una nuova rubrica dedicata all’Intelligenza Artificiale che proprio nella cardiologia vede uno dei suoi campi principali di applicazione in medicina. È inoltre nostro ambizioso obiettivo introdurre negli articoli del Giornale il Graphical Abstract, geniale intuizione di Valentin Fuster quando nel 2014 divenne Editor di JACC, successivamente emulata da diverse riviste. Spero che con la collaborazione degli autori riusciremo a introdurre questa innovazione anche nel GIC.

Il mio preciso impegno sarà quello di continuare a garantire un’elevata qualità degli articoli pubblicati e di privilegiare le tipologie di articoli che maggiormente incontrano l’interesse dei lettori dai quali ci attendiamo commenti anche critici ed eventuali proposte di miglioramento che terremo in massimo conto.

I ringraziamenti dell’Editor di solito avvengono alla fine del mandato che adesso invece continua, ma non posso concludere queste riflessioni senza ringraziare in modo non formale tutti coloro che in questi anni hanno contribuito al successo del GIC: i componenti del comitato editoriale con i quali c’è stata un’interazione anche dialettica pressoché quotidiana, il Deputy Editor Ciro Indolfi, gli Associate Editor di cardiochirurgia Michele Di Mauro e di aritmologia Giuseppe Boriani, la Managing Editor Paola Luciolli guida preziosa senza la quale non avrei potuto svolgere il mio incarico, l’assistente redazionale Giada Savini, il Direttore Responsabile del Pensiero Scientifico Editore Luca De Fiore e non ultimi i Presidenti di ANMCO, SIC e IFC avvicendatisi in questi anni che non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto e la loro fiducia.

Il lavoro svolto in questi anni è stato per me estremamente gratificante sia per l’opportunità di interagire con tante persone che per l’arricchimento culturale e umano che ne è derivato. L’augurio è che il GIC possa continuare a rappresentare anche per la next generation la casa comune della comunità cardiologica nazionale e uno strumento prezioso per l’aggiornamento professionale e il miglioramento della pratica clinica quotidiana.