Differenze tra la popolazione maschile e femminile a rischio ed affetta da insufficienza cardiaca nel mondo reale della medicina generale. I dati del registro GIPSI (Gestione Integrata Progetto Scompenso in Italia)
Razionale. Studi clinici controllati hanno dimostrato che esistono differenze nelle caratteristiche della popolazione affetta da insufficienza cardiaca curata in ambito specialistico e non specialistico. In base a questa premessa è nato il registro GIPSI volto a raccogliere, presso i medici di medicina generale, dati sulla popolazione a rischio e affetta da insufficienza cardiaca. Obiettivo del presente studio è stato confrontare le caratteristiche tra i due sessi.
Materiali e metodi. Il registro è basato sulla raccolta di dati anamnestici, clinici e di laboratorio da parte dei medici aderenti al progetto. I pazienti venivano considerati a rischio per insufficienza cardiaca se inquadrabili nello stadio A/B, e portatori di insufficienza cardiaca se inquadrabili nello stadio C/D della classificazione American College of Cardiology/American Heart Association.
Risultati. Da giugno 2006 a ottobre 2007 sono stati arruolati consecutivamente 757 pazienti (475 maschi, 62.7%), di cui 227 affetti da insufficienza cardiaca (143 maschi, 63.0%), presso 260 ambulatori. Nella popolazione femminile a rischio, la pressione sistolica e diastolica è risultata più elevata. Tra gli uomini invece vi era una maggiore presenza di cardiopatia ischemica, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, e una maggiore prescrizione di statine e farmaci antiaggreganti. Fra i pazienti di sesso femminile con insufficienza cardiaca era presente una maggiore percentuale di diabete, un’età e una pressione arteriosa differenziale più elevata, ed una stima della velocità di filtrazione glomerulare (calcolata con formula MDRD semplificata) significativamente più bassa rispetto al sesso maschile.
Conclusioni. Il confronto dei dati raccolti documenta che l’insufficienza cardiaca ha caratteristiche cliniche significativamente diverse tra i sessi, particolarmente per fattori di rischio, età, pressione arteriosa e funzione renale. Questo tipo di indagine deve essere estesa ad una più ampia popolazione sul territorio per conseguire una migliore conoscenza delle caratteristiche della malattia.