Omogeneità delle carte del rischio del Progetto CUORE per la valutazione della mortalità cardiovascolare e le carte del Progetto SCORE
Razionale. Gli obiettivi principali di questo studio sono la costruzione di carte del rischio per la predizione di eventi fatali cardiovascolari utilizzando le coorti del Progetto CUORE ed il confronto di queste con le corrispondenti carte del rischio per paesi europei a basso rischio costruite nell’ambito del Progetto SCORE.
Materiali e metodi. Le analisi sono state effettuate su 7520 uomini senza precedente evento cardiovascolare alla linea base, appartenenti a coorti del Progetto CUORE arruolate tra gli anni ’80 e ’90 con un periodo medio di follow-up di 10 anni. Per definire gli eventi fatali cardiovascolari sono stati utilizzati codici ICD-9 simili a quelli adottati dal Progetto SCORE quando questi costituivano la prima causa nei certificati di morte. Per la valutazione del ruolo predittivo dei fattori è stato utilizzato il modello degli azzardi proporzionali di Cox. I fattori considerati sono stati: età, pressione arteriosa sistolica, colesterolemia totale (in alternativa il rapporto tra colesterolo totale e HDL) e abitudine al fumo.
Risultati. Considerando il modello che include la colesterolemia totale, tutti i fattori di rischio risultano statisticamente significativi. L’area sotto la curva ROC del modello corrispondente è 0.822. L’omogeneità tra le carte, valutata attraverso il coefficiente di concordanza di Lin tra le stime del rischio della carta CUORE e le corrispondenti della carta SCORE, è risultata molto elevata (r = 0.964). L’intervallo di rischio per i non fumatori della carta CUORE è 0-17% (0-14% per la carta SCORE), mentre per i fumatori è 0-25% (0-26% per la carta SCORE). Risultati simili sono stati riscontrati per la carta del rischio che considera il rapporto tra colesterolemia totale ed HDL.
Conclusioni. Il confronto ha evidenziato che le carte SCORE riflettono la mortalità cardiovascolare italiana e corrispondentemente le coorti italiane del Progetto CUORE rappresentano bene le popolazioni europee a basso rischio cardiovascolare.