Confronto tra gestione infermieristica telefonica ed ambulatoriale integrata dei pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico in un vasto territorio piemontese
Razionale. Negli ultimi anni, l’aumento di incidenza e prevalenza, la compromissione della qualità della vita, la mortalità elevata ed i costi gestionali dello scompenso cardiaco cronico costituiscono uno dei principali problemi di salute pubblica. Sistemi di gestione integrata basati su personale infermieristico dedicato hanno migliorato l’outcome dei pazienti affetti e ridotto i costi. Scopo del nostro lavoro è stato confrontare per 1 anno, in un ambito territoriale di ASL con caratteri sia urbani che di comunità montana dispersa, in modo prospettico e randomizzato, due diversi sistemi di monitoraggio infermieristico affiancati all’ambulatorio cardiologico dedicato per lo scompenso cardiaco.
Materiali e metodi. Sono stati arruolati 102 pazienti: il gruppo A (n = 49) è stato seguito con gestione infermieristica telefonica e il gruppo B (n = 53) è stato seguito con gestione infermieristica ambulatoriale.
Risultati. In entrambi i gruppi si è osservato un miglioramento della classe NYHA (gruppo A: classe NYHA I-II da 31 a 38 pazienti, classe NYHA III-IV da 18 a 7 pazienti, p = 0.03; gruppo B: classe NYHA I-II da 37 a 43 pazienti, classe NYHA III-IV da 16 a 6 pazienti, p = 0.03). Si è osservato inoltre un miglioramento del punteggio del questionario Minnesota Living with Heart Failure (gruppo A: da 25 ± 10 a 15 ± 9, p <0.01; gruppo B: da 29 ± 13 a 20 ± 10, p <0.01) e della frazione di eiezione (gruppo A: da 31 ± 9 a 37 ± 12%; p<0.01; gruppo B: da 30 ± 9 a 35 ± 13%; p = 0.02). Non si sono dimostrate differenze significative di mortalità, ospedalizzazioni e nuovi ricoveri in Pronto Soccorso e day-hospital.
Conclusioni. I nostri risultati confermano l’efficacia di un sistema di counseling e monitoraggio infermieristico dei pazienti con scompenso cardiaco cronico. Il sistema telefonico richiede minor personale, con maggiore flessibilità organizzativa rispetto all’ambulatorio infermieristico, che però consente un rapporto diretto con una figura professionale e il rapido intervento del cardiologo in caso di instabilizzazione.