Flussi migratori e nuove patologie di importazione: la cardiomiopatia chagasica cronica
Causata da un protozoo flagellato (Trypanosoma cruzi), la malattia di Chagas (tripanosomiasi americana) si trasmette per via vettoriale (80%) nelle aree endemiche del continente americano e, con frequenza minore, per via trasfusionale e congenita. Rappresenta la quarta malattia endemica in America Latina con una prevalenza di infezione compresa tra 16 e 18 milioni di casi, di cui 5 con manifestazioni cliniche.
I flussi migratori ne stanno cambiando la distribuzione spaziale. Paesi non endemici con un’alta percentuale di immigrati latinoamericani necessitano conoscenze approfondite per prevenirla, diagnosticarla e trattarla in modo adeguato. La trasmissione trasfusionale richiede considerazione in paesi come l’Italia che non attuano uno screening sierologico specifico ai donatori di sangue. La trasmissione congenita assume rilevanza in relazione all’immigrazione di madri chagasiche dove non siano previste analisi di screening neonatale.
Se non trattata nella fase acuta, la patologia entra in una fase indeterminata, poi cronica. Il 20-30% dei casi sviluppa anomalie cardiache, il 10% disturbi digestivi possibilmente associati alle alterazioni cardiache, il 5% progredisce verso una forma neurologica.
Nella fase cronica le manifestazioni cardiologiche sono correlate all’insorgenza della cardiomiopatia chagasica cronica, oggi la causa più frequente di miocardite cronica nel mondo, che può essere erroneamente diagnosticata come una cardiomiopatia idiopatica primaria.