Come aumentare le conoscenze dei pazienti con cardiopatia ischemica sulla loro malattia? Utilità di un incontro educazionale tenuto da infermieri
Razionale. Molti pazienti ricoverati per cardiopatia ischemica non acquisiscono una percezione adeguata della natura della loro malattia e ignorano quanto sia importante adottare un corretto stile di vita. Obiettivo del nostro studio è stato quello di valutare l’efficacia di un incontro di educazione alla salute tenuto da infermieri.
Materiali e metodi. Dal maggio 2003 gli infermieri della Divisione di Cardiologia-UTIC dell’Ospedale di Desio organizzano periodici incontri con i pazienti ed i loro parenti in cui illustrano i principali aspetti della malattia coronarica, i suoi fattori di rischio e le possibilità di prevenirne le recidive. Per valutare la comprensione dei principali messaggi è stato somministrato un questionario ai pazienti prima e dopo la riunione.
Risultati. Dal maggio 2003 al settembre 2004 hanno partecipato agli incontri 201 pazienti (151 maschi e 50 femmine di età compresa tra 37 e 89 anni) ricoverati prevalentemente per una sindrome coronarica acuta (152 pazienti, 76%). La partecipazione all’incontro aumenta significativamente il numero di pazienti che sanno cosa sia l’aterosclerosi (dal 44 all’85%, p <0.0001), cosa siano le coronarie (dal 56 al 92%, p <0.0001) e quale sia la causa della necrosi o dell’ischemia miocardica (dal 58 all’88%, p <0.0001). Aumenta anche la consapevolezza dell’importanza di adottare stili di vita corretti, in particolare la proporzione di pazienti che si propone, per evitare una ricaduta della malattia, di incrementare il consumo di frutta e verdura (dal 56 al 77%, p <0.0001) e di effettuare più attività fisica (dal 51 al 69%, p <0.0001).
Conclusioni. Un incontro di educazione alla salute organizzato da infermieri per i pazienti ricoverati per cardiopatia ischemica migliora la conoscenza della malattia che li ha colpiti e la consapevolezza che stili di vita adeguati possano rappresentare strumenti importanti per evitarne l’aggravamento e prevenirne le diverse manifestazioni cliniche.