Accuratezza diagnostica del test al cicloergometro: superiorità dell'indicizzazione del sottoslivellamento del tratto ST per la riserva cronotropa nell'identificare una coronaropatia emodinamicamente significativa
Razionale. Secondo la letteratura corrente, il test al cicloergometro e il criterio del sottoslivellamento orizzontale o discendente del tratto ST (delta ST) >1 mm (= 100 microV) hanno bassa accuratezza diagnostica nell’identificare una coronaropatia (CAD) emodinamicamente significativa. Utilizzando il test ergometrico al treadmill in studi sperimentali è stato dimostrato che l’indicizzazione del delta ST per la riserva di frequenza cardiaca (FCi) o per la riserva cronotropa (RC) si associava ad una maggiore accuratezza diagnostica rispetto al criterio standard nell’identificare la CAD. Tuttavia, l’accuratezza diagnostica del test al cicloergometro associato alla valutazione del delta ST indicizzato non è stata valutata.
Materiali e metodi. Abbiamo eseguito un test al cicloergometro (protocollo incrementale di 25 W ogni 3 min) in pazienti consecutivi in prevenzione cardiovascolare primaria con almeno una delle seguenti caratteristiche: anamnesi per dolore toracico da sforzo e fattori di rischio cardiovascolare; oppure arteriopatia periferica manifesta; oppure diabete mellito di tipo 2 associato a due o più fattori di rischio cardiovascolare aggiuntivi. La CAD è stata definita mediante angiografia coronarica come almeno una stenosi ≥70% dei rami epicardici maggiori o dei loro principali rami secondari; oppure, stenosi isolata del tronco comune ≥50%; oppure due o più stenosi tra 50 e 69% in assenza dei precedenti. Sono stati utilizzati i criteri di Duke per classificare l’angina da sforzo durante il test al cicloergometro; delta ST, delta ST/FCi e delta ST/RC sono stati calcolati al picco dell’esercizio ed è stata testata la capacità di predire la CAD di tre differenti criteri definiti in letteratura: delta ST al picco ≥100 microV, ST/FCi >1.69 microV/b/min oppure ST/RC >1.76 microV/%.
Risultati. Dall’analisi dei dati raccolti in 46 pazienti emergeva che il 40% di essi riferiva angina tipica; durante il test da sforzo l’80% mostrava un delta ST ≥100 microV; il 76% un ST/FCi >1.69 microV/b/min e il 62% un ST/RC >1.76 microV/%. L’accuratezza diagnostica di delta ST ≥100 microV, di ST/FCi >1.69 microV/b/min e di ST/RC >1.76 microV/% era pari a 78, 72 e 89% rispettivamente (p <0.001 per la differenza). Ciò era confermato anche allo studio delle curve ROC dalle quali emergeva che l’ST/RC era il parametro elettrocardiografico più efficiente con un cut-off intrastudio pari a 1.77 microV/%, associato ad una specificità del 90% e una sensibilità dell’88%. In pazienti con test sottomassimale e nelle donne, l’ST/RC >1.76 microV/% si confermava il più accurato (96 e 92%, rispettivamente). Similmente, l’ST/RC >1.76 microV/% risultava il criterio diagnostico più accurato in pazienti con test massimale (78%) e nei maschi (88%).
Conclusioni. Il nostro studio pilota suggerisce che in un contesto clinico di pazienti in prevenzione primaria, ma con probabilità pre-test medio-alta di CAD, l’utilizzo dell’ST/RC >1.76 microV/% al test al cicloergometro possa avere sensibilità, specificità e accuratezza diagnostica significativamente elevate per la diagnosi di CAD e ciò si è confermato in pazienti di sesso femminile e in coloro che eseguono test ergometrico sottomassimale.