Studio autoptico in pazienti con infarto miocardico associato a sopraslivellamento del tratto ST trattati con fibrinolisi, angioplastica o terapia convenzionale indirizzato alla ricerca della rottura di cuore quale causa di exitus
Razionale. Osservazioni cliniche sperimentali suggeriscono che la terapia fibrinolitica (FL) nell’infarto miocardico acuto, pur riducendo la mortalità globale, può essere associata ad un’aumentata incidenza di exitus nelle prime 24-48 h. Il meccanismo responsabile di questo rischio precoce non è ancora stato definito, anche se vi sono alcuni dati che fanno ritenere che la rottura di cuore possa essere l’evento responsabile.
Materiali e metodi. Abbiamo studiato con autopsia 154 pazienti deceduti per cause cardiache dall’1 gennaio 1994 al 31 dicembre 2005 dei 2260 ricoverati per infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST, suddividendoli in tre gruppi in base alla terapia effettuata – FL, angioplastica coronarica (PTCA) e terapia convenzionale (TC) – con lo scopo di valutare l’incidenza della rottura di cuore comparandola con le altre cause di morte cardiaca.
Risultati. 896 pazienti (39.7%, exitus 57 pazienti [6.4%]) sono stati trattati con FL, 804 (35.6%, exitus 40 pazienti [5.05%]) con PTCA e 560 (24.7%, exitus 57 pazienti [10.2%]) con TC (p <0.05 nei primi due gruppi vs TC). Di questi sono stati studiati i 154 pazienti deceduti (mortalità 6.7%). Il ritardo di ricovero medio è stato di 5.05 h nel gruppo FL, 7.04 h nel gruppo PTCA e 7.05 h nel gruppo TC. L’exitus è avvenuto con tempo medio di 13 h nel gruppo FL, 15 h nel gruppo PTCA e 19 h nel gruppo TC. L’exitus si è verificato per rottura di cuore in 56 pazienti (36.5%), per shock in 55 (35.7%), per dissociazione elettromeccanica in 29 (18.8%) e per scompenso in 14 (9%). Sia nel gruppo FL che in quello PTCA la causa prevalente di morte, e anche la più precoce (rispettivamente 10 e 12 h), è risultata la rottura di cuore, mentre nel gruppo TC la causa più precoce di morte è stata lo shock (13 h). La rottura di cuore è risultata prevalente nell’infarto anteriore, che è il più frequente (n = 104, 65%) dei decessi, mentre l’infarto inferiore è stato rilevato negli altri 50 casi (35%). Lo studio istologico ha dimostrato, nei casi trattati con FL o PTCA, un maggior grado di infiltrazione emorragica nelle aree necrotiche accompagnate da presenza di elementi ematici della serie bianca.
Conclusioni. Il nostro studio ha messo in evidenza che la rottura di cuore rappresenta la maggiore causa di exitus cardiaco nei pazienti con infarto miocardico associato a sopraslivellamento del tratto ST trattati con FL e PTCA, ipotizzando che l’insulto meccanico e litico conseguenti alla riperfusione, nell’ambito della necrosi coagulativa, può rappresentare una concausa della rottura di cuore che si manifesta precocemente e prevalentemente entro le prime ore.