L'inquinamento atmosferico quale emergente fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: una revisione ragionata della letteratura
Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato un’associazione statisticamente significativa tra inquinamento atmosferico ambientale e patologie cardiovascolari, al punto che l’American Heart Association ha pubblicato un’importante messa a punto del problema, considerandolo di specifico interesse per la comunità cardiologica. In questa revisione prenderemo in considerazione, innanzitutto, la natura degli inquinanti ambientali, che possono essere costituiti sia da gas che da particolato di varie dimensioni; poi esamineremo i meccanismi patogenetici che correlano l’inquinamento ambientale con la patologia cardiovascolare (la vasocostrizione arteriosa, la risposta infiammatoria sistemica, un’aumentata trombosi, la propensione per lo sviluppo di aritmie cardiache). Di seguito, verrà presa in considerazione la letteratura che ha correlato la frequenza di ricoveri ospedalieri, la morbilità e la mortalità per cause cardiovascolari con l’inquinamento atmosferico ambientale; infine, verrà fatto il punto sulla correlazione tra gli aumentati livelli di inquinanti atmosferici e l’insorgenza di infarto miocardico acuto.
Da questa revisione, ulteriormente aggiornata rispetto alla messa a punto dell’American Heart Association, si può concludere che sempre maggiori evidenze scientifiche indicano l’inquinamento atmosferico ambientale come possibile causa di malattie cardiovascolari, comprese le sindromi coronariche acute, confermando l’ipotesi che esso sia da considerarsi come un nuovo fattore di rischio cardiovascolare del quale tener conto nella cura dei pazienti e nella programmazione di interventi sulla popolazione.